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La ferocia dei vigliacchi

Era nell’aria: dall’inizio dell’anno solo a Milano tre episodi di cruda violenza. Codici rossi, corse all’ospedale e sangue sull’asfalto. Tutto lasciava presagire che presto o tardi ci sarebbe scappato il morto, che puntualmente è arrivato rispettando un copione al quale rischiamo di abituarci. Ancora presto per cercare di spiegare, ma un motivo autentico, una ragione per rispondere all’angosciante perché che rimbomba nella mente degli spettatori attoniti dell’ennesima tragedia, non lo si troverà mai. Non si può morire così, 42 anni, vigile di quartiere in bicicletta, uno di quelli che quando li vedi ti trasmettono fiducia e sicurezza perché fanno sembrare il mondo gentile, l’esatto opposto di quello che poi si rivela. La crudeltà infinita che si traduce in un gesto finale quando, dopo aver straziato il corpo lasciato agonizzante sulla strada, il killer sprezzante ha fermato il mostro d’acciaio per liberarsi delle lamiere, ciò che restava della bicicletta che sembrava opporsi alla fuga. L’assassino è sparito nel nulla, a bordo del suv, e non si sa se mai avrà un volto. E’ iniziata la solita caccia nella giungla urbana e ora non resta che attendere. Chi può decidere di spezzare una vita in questo modo crudele? Un uomo qualunque? Un balordo sorpreso da un uomo in divisa? Di certo uno spietato assassino che forse indossava i panni dell’uno o dell’altro, prima di decidere di compiere il grande passo che l’ha catapultato per sempre tra coloro che sanno spezzare una vita umana senza pensare a quante lacrime saranno versate.

Forse già oggi ne sapremo di più: il tempo aiuterà a decifrare ciò che al momento è incomprensibile, ma non tornerà indietro. Sarebbe bello, come se fosse un film, cancellare l’intera scena, riavvolgere la pellicola e tagliare senza pensarci questa orribile sequenza. E forse è proprio questo il problema: molti di noi hanno completamente perso la consapevolezza delle loro azioni. Vivono come in un videogame, dove vinci se investi lo sbirro. Non basta più stupirsi, è necessario agire, ma non rispondendo alla violenza con violenza, bensì con la stessa gentilezza, cortesia e umanità di questo vigile di quartiere.