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Bologna-gioiello re di San Siro e Moratti molla Ranieri

Tre gol all’Inter e Moratti che scarica Ranieri, lasciando lo stadio in anticipo. Il teorema Pioli si realizza nel modo più pieno nella notte di San Siro. Era dal 1956 che il Bologna non otteneva un risultato simile sul campo dei nerazzurri, era dal 1997 che i rossoblù non battevano l’Inter nel suo stadio. A scrivere la storia sono i gol di Di Vaio (doppietta come un anno fa a Torino contro la Juve), una strategia perfetta e le parate di Gillet, che tengono il risultato al sicuro nei momenti più caldi della partita. E poi c’è la pochezza di un’Inter alla deriva, ci sono gli errori della difesa avversaria (clamorosa una papera di Ranocchia) e lo sconforto del mondo nerazzurro, che sembra aver perso ogni punto di riferimento.

Ma nella cupa serata interista il Bologna gioca un ruolo importante. Le scelte di Pioli, che decide di schierare due trequartisti (Ramirez e Diamanti) premiano il coraggio e l’equilibrio di un allenatore che non rinuncia mai a giocarsela e ottiene proprio contro le grandi il massimo rendimento. Dopo i pareggi esterni con Juve, Napoli e Roma, arriva il clamoroso successo di San Siro che conferma le qualità del complesso. Questo Bologna è attrezzato per difendere da leone e colpire in contropiede come un coltello che affonda nel burro. E quando il suo cannoniere ritrova il lampo dell’intuizione è difficile fermarlo. Di Vaio è il grimaldello che fa saltare la difesa interista. Prima riceve una palla-gioiello da Perez e la scaraventa in gol dopo una finta d’autore. Poi approfitta di un pasticcio di Ranocchia che gli regala la palla del 2-0 e il gol numero 140 in carriera. Il tutto succede nello spazio di un solo mnuto fra il 37′ e il 38′ del primo tempo.

La partita, di fatto, finisce qui perché la difesa del Bologna si chiude ermeticamnete intorno ai tre centrali, autori di una prova senza sbavature e il filtro di Mudi e Perez diventa quasi insormontabile. Le sole occasioni toccano a Forlan e Ranocchia, ma Gillet sventa il pericolo con parate da campione. Nella ripresa l’oculata gestione di Pioli continua con tre cambi perfetti (Taider per Diamanti, Kone per Ramirez e Acquafresca per Di Vaio). E tocca proprio all’ex cagliaritano firmare il gol gioiello del 3-0 con una splendida azione personale, che trasforma i quattro difensori interisti in statue di sale. Dopo la sagra dei pareggi arrivano finalmente i tre punti a premiare il lavoro e la volontà di una squadra in piena salute, che ha ancora ampi margini di crescita. Forse il 3-0 di San Siro sancisce la fine degli incubi e l’inizio di una nuova avventura rossoblù.

L’Inter invece affonda nel gorgo della crisi con 14 gol subiti nelle ultime sei partite e un crollo a picco in classifica. Con la Champions che bussa alle porte, Ranieri corre davvero rischi altissimi. Anche perchè la sua squadra ha perso ogni identità di gioco.