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L’attesa per Celentano al festival? Tutta una manfrina orchestrata dalla Rai

Che dirà stasera Celentano nell’ultima serata del festival di Sanremo? Che farà Celentano? Quale altro giornale suggerirà di chiudere? Chi sarà, nelle sue parole, il deficiente di turno? A quale bombardamento ci farà assistere? Verso chi indirizzerà i suoi strali da telepredicatore dopo il duro attacco dell’altra volta alla Chiesa? Ma il Papa si salverà dalle critiche dell’ex Molleggiato? E Monti? E Berlusconi? E Giovanardi? E Bersani?
Ad assistere a questo balletto di interrogativi che popolano giornali, telegiornali e Internet può anche capitare di sorridere. Sì, di sorridere, basta cambiare l’angolo della visuale. Qual è quello giusto secondo me, un tempo assiduo frequentatore (per lavoro) del festival di Sanremo e di tutti i suoi annessi e connessi? Presto detto.
Celentano sarà in diretta su Raiuno, intorno alle 22,30, ultima serata del festival numero 62 e farà e dirà né più né meno tutto ciò che la Rai e i suoi massimi dirigenti hanno già letto da qualche parte, hanno già visto in qualche prova o hanno già ascoltato. Pensare che la realtà sia diversa da questa è una cosa che non sta né in cielo (tanto per adeguarsi al celeste pensiero di Adriano) né in terra.
Adriano Celentano è stato chiamato dalla Rai (dietro un compenso, si dice, di 700.000 euro) solo ed esclusivamente per far diventare un successo di ascolti un festival altrimenti destinato al mezzo fallimento. Celentano con i suoi interventi, con i suoi picchi auditel, con le sue provocazioni, col dibattito sulle sue provocazioni che sta andando avanti da martedì scorso quando ha fatto il suo primo intervento sul palcoscenico dell’Ariston, sta solo compiendo la missione quasi impossibile affidatagli dalla Rai: accontentare con gli ascolti tutti gli investitori che hanno puntato milioni di euro sulla trasmissione e che vogliono vedere risultati concreti: io dare a te soldi, tu dare a me cammello. Che sarebbero ascolti alti, share impressionanti, polemiche a non finire per tenere alta l’attenzione sulla settimana canora di tutti i fan-Sanremo dipendenti.
Basta guardare la vicenda Festival da questa angolazione e tutto sarà più chiaro: ma ve l’immaginate il direttore generale della Rai Lorenza Lei che scuce 700.000 euro senza sapere neppure cosa possa dire Celentano? Ve l’immaginate il direttore di Raiuno Mazza che se ne sta zitto e buono in prima fila senza neppure sapere quale provocazione possa innescare il ragazzo della via Gluck? Ve l’immaginate il vicedirettore generale Marano che da Roma viene mandato di corsa in riviera si dice a “commissariare” il festival e non ha gli strumenti per fare niente? Ve l’immaginate Gianni Morandi e Gianmarco Mazzi, organizzatore del festival, che non sanno niente di quello che gli può capitare tra capo e collo da un momento all’altro in seguito alle parole di Celentano?
Troppi interrogativi, ma una sola certezza: la Rai a quest’ora (anzi da tempo) sa già tutto di ciò che dirà e farà Celentano stasera sul palcoscenico dell’Ariston. Domani poi farà finta di scandalizzarsi, prenderà le distanze e dirà che non poteva intervenire sulla libertà di espressione dell’artista.
Ma l’importante è che stasera Adriano tiri su gli ascolti e renda felici gli inserzionisti. Tutto il resto è da ridere. Guardiamo come l’ex molleggiato si guadagnerà fra poche ore l’altra metà (350mila euro; gli altri li ha guadagnati la prima sera) del cachet pattuito per far diventare un successo di ascolti un Sanremo un po’ asfittico.