Scommesse, corsa a pentirsi: cantano in 15 per avere sconti di pena. Meritano solo la radiazione
Dicono in Federcalcio: a mano a mano che si avvicina il 31 maggio, giorno della prima udienza del processo sportivo per le scommesse, troncone cremonese, la corsa al pentimento si affolla, manco fosse l’ultima chance di qualificazione alle Olimpiadi.
L’accostamento non suoni blasfemo. Perchè, mai come nel verminaio scoperchiato dai magistrati cremonesi, baresi, calabresi, napoletani e di altre procure, la distanza tra i frabutti che calpestano la passione di milioni di sportivi e gli ideali olimpici è apparsa tanto siderale.
Proprio per questo, i 15 tesserati pentiti che sfilano davanti a Palazzi e cantano la loro versione, per ottenere gli sconti di pena previsti dal patteggiamento, non hanno diritto a nessuna clemenza. Che parlino e poi vengano radiati. Come dice Platini: chi imbroglia deve essere cacciato dal calcio per sempre. Siamo perfettamente d’accordo.
Xavier Jacobelli