La pole di Schumi e un nodo in gola
…sapete, queste sono le cose per le quali vale la pena fare questo sgangherato mestiere.
Ho un nodo in gola.
E non importa se, causa vicende catalane, in realtà domani Michael Schumacher scatterà dalla terza fila e non dalla pole.
Vada via, non me ne importa niente, come gridava Rocky pesto e sanguinante come una bistecca sul ring alla fine del primo film.
Vada via con i suoi regolamenti, le domande senza senso, le osservazioni senza pudore.
Oh, insomma.
Io sono felicemente commosso.
Il Vecchio Zio, classe 1969, una classe immensa, ha riportato indietro le lancette dell’orologio.
A Montecarlo!
Naturalmente, essendo una persona seria, io non rinnego la mia solida, rocciosa opinione.
Ho sostenuto che avrebbe fatto meglio a non rientrare, a fine 2009. Perchè non aveva nulla da dimostrare ancora e niente poteva aggiungere alla sua grandezza.
Non sarà una pole a farmi recedere dal parere espresso in sede non sospetta, a fine 2009.
Ma l’emozione è una cosa diversa, l’emozione è oggettivamente irrazionale.
Oggi Michael Schumacher, che ho visto debuttare su un circuito belga quasi ventuno (21!) anni fa, è stato il più veloce di tutti sul tracciato più famoso al mondo.
Forse cercava soltanto questo, quando decise di rientrare vestito di grigio.
Non lo so. Ho scritto milioni di righe su di lui ma non lo conosco nell’animo.
Però, sono felice oggi.
E infatti questo post è solo per lui.
Del resto, di tutto il resto, parlerò nel prossimo.