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Il Bologna e Guaraldi non meritano condanne sommarie

Il calcio non conosce vie di mezzo, ma in questi giorni a Bologna si sta superando la soglia del buonsenso. La sconfitta per 2-0 a Chievo, nell’esordio stagionale, e la partenza quasi certa di Ramirez per il Southampton (Premier League inglese) hanno scatenato l’ira dei tifosi. Il presidente Guaraldi è stato vivacemente contestato a Casteldebole con urla e minacce di aggressione, mentre gran parte della stampa ha già condannato il Bologna a un campionato di sofferenza.

Entrambi gli atteggiamenti, quello dei tifosi e quello della critica, sono frutto di un sentire esasperato, di una valutazione troppo frettolosa dei fatti e delle potenzialità del Bologna. E’ chiaro che la squadra, perdendo la sua spina dorsale (Gillet-Mudingayi-Ramirez-Di Vaio), ha smarrito anche l’identità vincente e Pioli è impegnato in un faticoso lavoro di ricostruzione a mercato ancora a aperto.

Se il giovane asso uruguaiano fosse rimasto, l’assemblaggio di una squadra col doppio fantasista (Ramirez più Diamanti), sarebbe risultata più agevole. Con la partenza del Ninho, le cose si complicano e non è un caso che il Bologna cerchi affannosamente non uno ma due attaccanti per proporre uno schema col solo Diamanti alle spalle di due punte.

In attesa degli sviluppi del mercato, non si può condannare in partenza la squadra per il triste debutto di Chievo. Certo, e lo abbiamo scritto, la sensazione di impotenza era forte e l’incapacità di costruire gioco palese. Ma la prima cosa che Pioli voleva era ricostruire gli equilibri difensivi e quelli del centrocampo. E proprio in questi il Bologna è ancora troppo lontano dal rendimento di un anno fa. Il rientro di Natali potrà aggiungere esperienza e malizia in retroguardia, mentre nel mezzo è bene coltivare il recupero di Casarini e Khrin (quando avrà risolto il suo infortunio). I due giovani rossoblù, insieme a Taider e Perez (squalificato contro il Milan), possono garantire forza e personalità al reparto. E il pieno recupero dello sloveno risolverebbe anche il problema della regìa, totalmente assente con il Chievo.

Indispensabile invece garantire un compagno di linea ad Acquafresca, sia esso il giovane Gabbiadini o un’altra punta pescata sul mercato, perchè altrimenti le squadre avversarie possono rovesciare in avanti i loro difensori, impedendo a Diamanti ogni spazio di manovra e ogni guizzo di fantasia.

Sulle qualità tattiche di Pioli e sulle sue capacità di motivatore ci sono pochi dubbi e credo che anche quest’anno il tecnico saprà risolvere la difficile equazione se dal mercato gli verrà un minimo di supporto. Quel che non mi piace sono le condanne sommarie arrivate dalla critica e dai contestatori di Casteldebole all’operato di Guaraldi. Questo bravo imprenditorie, insieme a una cordata di volonterosi, ha salvato il Bologna da un secondo falimento, gli ha dato faticosamente una struttura societaria, si è ricavato un ruolo da numero uno rilevando quote di soci minoritari. E poi ha portato il Bologna fino al nono posto e ai 51 punti della scorsa sdtagione. Non si può considerarlo un traditore o un incapace solo perché il Bologna ha perso 2-0 a Chievo alla prima di campioaato. Diamogli tempo e modo di dimostrare che sta imparando la lezione del grande calcio, lasciamolo crescere come dirigente. E forse scopriremo che il Bologna può arrivare ancora più in alto di un anno fa.