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Caso Vallanzasca. Nessuna legge impone il perdono
Un magistrato aveva autorizzato un lavoro socialmente utile a un uomo che è in carcere e questo è qualcosa di cui vergognarsi? Credo che bisognerebbe chiedere scusa quando uno evade, quando uno uccide, quando uno spaccia. Non quando una persona può avere la possibilità di ricostruirsi. Brutto questo moralismo e perbenismo. Katy, da ilgiorno.it
NON SI TRATTA solo di perbenismo, ma di una reazione da interpretare in modo articolato. Ricapitoliamo. Non c’è da gridare allo scandalo dal momento in cui il nostro ordinamento prevede che, in determinate circostanze, un detenuto possa svolgere attività lavorativa all’esterno del carcere. Diventa caso quando il protagonista della vicenda è Vallanzasca. Il primo a saperlo è proprio il diretto interessato che, anche se oggi non ricorda per nulla il bel Renè, sa di pagare per il resto dei suoi giorni un prezzo molto alto proprio in virtù di ciò che è stato. Questo è quello che alcuni continuano a vedere. Non credo Vallanzasca se ne stupisca e sa bene che sono molti quelli che non dimenticano: il perdono dell’opinione pubblica non può essere imposto per legge.