Quelle lacrime di Julio Cesar a San Siro sono un’emozione da conservare
Guardate queste immagini.
http://www.calciopazzi.it/blog/2012/08/30/video-julio-cesar-da-laddio-allinter-san-siro-in-lacrime/
Se è vero che i grandi si riconoscono anche dal modo in cui prendono commiato, Julio Cesar Soares Espindola, 33 anni il 3 settembre, è davvero un grande e non soltanto perchè ha giocato per 7 anni con la maglia dell’Inter, totalizzando 300 presenze e vincendo tutto ciò che c’era da vincere.
La lettera ai tifosi, le lacrime di un’irrefrenabile commozione sotto gli occhi dei figli, tutto lo stadio in piedi ad applaudire il portiere del Brasile che va al Qpr, un abbraccio fortissimo che non voleva finire mai: ieri sera a San Siro, Julio Cesar e gli interisti ci hanno regalato un’emozione da conservare e che solo il calcio sa donare.
E certamente le radici di questa emozione per i sostenitori nerazzurri si fondano anche negli undici trofei nerazzurri allineati nella bacheca del Gatto Brasiliano. Ma c’è ben altro.
C’è un rapporto di amore e di stima paradossalmente rafforzato da questo addio. E dalla sincerità del personaggio. “La società mi ha proposto una decurtazione dell’ingaggio e ho compreso le ragioni di questa decisione. Ma ciascuna delle parti ha fatto le proprie valutazioni e, alla fine, abbiamo deciso di separare le nostre strade. Il che non mi impedisce di affermare che l’Inter, gli interisti e l’Italia fanno parte di me per sempre. Grazie per tutto ciò che mi avete dato”.
In questo calcio popolato di mercenari che ogni anno, magari anche ogni sei mesi, cambiano maglia dopo averla baciata; di mezze tacche ipertatuate che si credono semidei e l’unica cosa di cui sono capaci è chiedere l’aumento dell’ingaggio a ogni piè sospinto, il brasiliano costituisce una felice eccezione. Come dicono nella sua nuova città, all the best, caro Julio. Anche noi non la dimenticheremo.
Xavier Jacobelli