L’Ocse: Draghi acquisti i titoli di Italia e Spagna. Il prima possibile
Angelo Gurria, numero uno dell’Ocse, apre la settimana di fuoco dell’euro e della Bce: «E’ necessario che la Bce dia segnali credibili ai mercati e compri bond per aiutare il debito dissestato di Italia e Spagna il prima possibile. Penso che la Bce sia il bazooka, la potenza di fuoco, il muscolo, penso che abbia la capacita’ di fare pressione sui mercati e dire: si’ noi possiamo». E ha insistito, a domanda sull’acquisto dei titoli: «Si, deve e se mi si chiede quando dico il prima possibile».
La settimana prossima sarà cruciale per la fitta serie di incontri e audizioni in attesa che giovedì 6 settembre Draghi e la Bce spieghino il piano salva spread elaborato nell’ultimo mese. E’ il giorno del giudizio, quello della resa dei conti tra colombe e falchi con, in prima linea, la Bundesbank tedesca e i suoi uomini. Molte le ipotesi sul tappeto sull’evenutale utilizzo del bazooka Bce: fissare un tetto ai tassi dei titoli di Stato e una soglia agli spread, per esempio, come condizione per l’intervento. E poi c’è il nodo da sciogliere sull’evenutale memorandum da chiedere agli stati soccorsi: impegni e garanzie, insomma
Benoit Coeure, membro francese dell’esecutivo della Bce in settimana ha spiegato: la Bce sta studiando ogni possibile opzione per proteggere l’euro e assicurare l’efficienza della sua politica monetaria. Stiamo studiando tutti i modi per assicurare che la liquidità creata dalla Bce raggiunga le imprese e i risparmiatori. Nulla è stato deciso, il 4 settembre, due giorni prima la riunione del board, una copia del programma di acquisti dei titoli di Stato dei paesi in crisi sara’ spedita a tutti i banchieri centrali dell’eurozona. L’andamento delle aste dei titoli di Stato della settimana appena conclusa accredita fiducia su interventi della Bce apprezzando i titoli a breve, meno fiducia il mercato la mostra sulle lunghe scadenze, quelle sulle quali potrebbero agire i fondi salva stati europei, dall’Efsf all’Esm, sui quali però, oltre alla disunione europea, pesa il giudizio di costituzionalità che solo il 12 settembre prenderà la Corte costituzionale tedesca. Draghi a più volte detto che intende aspettare quella sentenza. Giovedì scoprirà le carte (o forse no, o non tutte).