A proposito di Lauda
Uhm, gli archivi sono una cosa brutta, talvolta.
Prendiamo Niki Lauda.
Parlo del Lauda post pilota, perchè sul campione al volante tanto di cappello (come scrisse Enzo Ferrari nel 1979, probabilmente se l’austriaco a fine’77 non avesse scelto i soldi di Tanzi per passare alla Brabham di Ecclestone, beh, forse il mitico record di Fangio cinque volte iridato sarebbe durato meno).
Niki giù dall’auto, ecco.
Persona simpatica, spigliata, gradevole da frequentare.
Solo che.
1991. Montezemolo torna a Maranello da presidente e poichè è stato per anni lontano dall’ambiente riporta l’austriaco in Emilia, in veste di (ben pagato) consulente.
Io c’ero.
Disastri a raffica nel 1992 e nel 1993.
Certamente non per colpa di Niki, ma insomma.
A luglio 1993 arriva a Fiorano il Pinguino. L’ottimo, irascibile, nonchè spesso insopportabile Jean Todt.
Prima cosa che fa, dopo due mesi: va dall’avvocato e lo prega di congedare Lauda.
Il resto è storia (della F1, grazie a Schumi).
Passano gli anni.
A fine secolo, più o meno, la Ford si compra una squadra (la Stewart), la ribattezza Jaguar e dopo un po’ chi spunta a dirigere il team?
Ma Niki Lauda, sissignore.
Qualcuno ricorda qualcosa di notevole, da parte del team medesimo?
Oggi Lauda va ad occupare un posto importante nella struttura corsaiola Mercedes.
E dicono sia stato lui a convincere Lewis Hamilton a compiere il gran passo.
Domanda.
Ma il Nero gli archivi non li consulta?
Boh.