La parola ai geologi
Il mondo scientifico internazionale si indigna di fronte alla sentenza di condanna dei sette esperti della Commissione Grandi Rischi. Anche i nostri geologi modenesi, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, scendono in campo per dire la loro: con tutte le cautele del caso (perchè bisogna aspettare le motivazioni del giudice per capire bene la sentenza) si schierano a fianco dei colleghi condannati.
Questa è l’opinione dei professori Doriano Castaldini, Stefano Conti, Daniela Fontana e Mauro Soldati:
“La materia in questione è troppo delicata per poter esprimere un giudizio senza prima essere pienamente a conoscenza delle motivazioni della sentenza ed aver analizzato in dettaglio la relazione della Commissione Grandi Rischi a cui la sentenza fa riferimento. Quello che va espresso chiaramente è che allo stato attuale delle conoscenze non è possibile la previsione dei terremoti in maniera deterministica (indicando ora, luogo e intensità), come dichiarato anche in queste ore da autorevoli esperti internazionali. Non necessariamente infatti, le variazioni nelle caratteristiche dello sciame sismico o di altri segnali ritenuti precursori possono dare informazioni certe sull’eventualità e tipologia di scosse successive. A tal proposito si ricorda che nell’area del Pollino in Calabria, da circa due anni è in corso una sequenza sismica caratterizzata da periodi di frequente attività, alternati ad altri di relativa tranquillità senza che si sia verificato a tutt’oggi un terremoto di forte intensità. Si vuole poi ribadire con forza che qualunque metodologia atta ad affrontare il rischio sismico non può prescindere dalla messa in sicurezza di edifici e infrastrutture, riducendo la vulnerabilità del territorio”.
Cosa ne pensate?