Italiani fuori dal concistoro
NIENTE italiani, né europei, spazio aperto al resto del mondo. Benedetto XVI ridisegna in chiave internazionale il prossimo conclave, convocando, in data 24 novembre, un mini concistoro per la creazione di sei nuovi cardinali: un nigeriano, un libanese, uno statunitense, un indiano, un colombiano e un filippino.
Riceveranno la berretta rossa il prefetto della Casa Pontificia, James Harvey, 63 anni, destinato a lasciare il Palazzo apostolico per diventare arciprete della basilica di San Paolo fuori le mura, a Roma, il patriarca dei maroniti del Libano, il 72enne Bechara Boutros Rai, che a settembre ha accolto il papa nella terra dei cedri, l’indiano Baselios Cleemis Thottunkal, arcivescovo maggiore di Trivandurm dei siro-malankaresi, classe 1959, l’arcivescovo di Abuja, il nigeriano John Olorunfemi Onaiyekan, 68 anni, sensibile ai temi della povertà e del dialogo con l’islam, il presidente dei vescovi colombiani, l’arcivescovo di Bogotà, Rube’n Salazar Gomez, 70 anni, e l”arcivescovo di Manila, Luis Antonio Tagle, nato nel ’56, amatissimo nelle Filippine e in Asia per la sua capacità di ascolto.
Lungo l’elenco degli esclusi eccellenti, dal prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, Gerhard Ludwig Müller, a Jean Louis Bruguès, bibliotecario e archivista della Chiesa cattolica, passando per il ministro vaticano della famiglia, Vincenzo Paglia, e Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione, ancora una volta fermo al palo. Dovranno attendere un nuovo concistoro anche il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, e il primate di Belgio, André Joseph Lèonard.
Quella di novembre sarà la quinta assemblea cardinalizia dall’inizio del pontificato di Ratzinger, la seconda del 2012. Mai nella storia della Chiesa si sono tenuti due concistori nello stesso anno e per la prima volta italiani ed europei resteranno a bocca asciutta. Andò diversamente a febbraio, quando il papa creò ventidue cardinali, sette dei quali del Belpaese. Nel frattempo lo scandalo di Vatileaks, con i suoi protagonisti, veri o presunti, di nazionalità italiana, ha innescato l’insofferenza degli espicopati stranieri, tanto da suggerire a Benedetto XVI di premiare vescovi provenienti da diocesi emergenti più che dalla Santa sede o dallo Stivale.
L’annuncio del concistoro era nell’aria da mesi. Attualmente il sacro collegio, dopo la morte a settembre del cardinale Francesco Baldelli, annovera 116 elettori, ossia porporati che, non avendo ancora compiuto ottant’anni, entreranno di diritto in conclave nel caso di morte del pontefice. Due di loro varcheranno la soglia entro l’anno, facendo così scendere a 114 i papali. Di conseguenza era più che probabile la convocazione del nuovo concistoro che, a inizio 2013, riporterà gli under 80 a quota 120, la soglia massima decisa da Paolo VI e confermata da Giovanni Paolo II.
Tra i freschi principi della Chiesa spicca il nome dell’arcivescovo di Abuja, Onaiyekan, strenue sostenitore del dialogo cristiano-islamico, nonostante i dubbi di una parte dell’episcopato locale, in una Nigeria sprofondata nella violenza tra opposti fanatismi. <Non è solo l’islam che deve trattare coi suoi ‘cani pazzi’ – ha ricordato l’arcivescovo, il 2 ottobre scorso, a poche ore dall’ennesima strage, stavolta in un’università, con 40 studenti trucidati -. Ci sono fanatici anche nel campo cristiano, le cui attitudini sono tutt’altro che pacifiche. Le comunità religiose hanno il dovere di eliminare ogni ‘follia’ tra i propri seguaci, attraverso un sistema di auto-regolamentazione dei propri predicatori>.
Ratzinger ha anche elevato alla dignità cardinalizia l’arcivescovo di Manila, Tagle. Insieme all’indiano Thottunkal, rappresenterà l’ala giovane del sacro collegio. Il papa conosce e stima il filippino, nei mesi scorsi oggetto di un fuoco di sbarramento, proveniente dagli ambienti più conservatori, per la sua partecipazione alla stesura della Storia del Concilio Vaticano II, redatta dalla progressista Scuola di Bologna. Prima Ratzinger l’ha voluto al suo fianco nella Commissione teologica internazionale, poi, a soli 54 anni, l’ha scelto per la cattedra di Manila, la più importante delle Filippine, l’unico Paese dell’Asia a maggioranza cristiana. Da ultimo, il pontefice l’ha cooptato nel Sinodo sulla nuova evangelizzazione nelle vesti di vice-presidente della commissione incaricata di scrivere il messaggio finale al popolo di Dio.
Nel suo intervento in assemblea, qualche giorno fa, Tagle ha spronato la Chiesa a perseguire la strada del silenzio, dell’umiltà, dell’ascolto e del rispetto per annunciare davvero il volto di Cristo. Una curiosità: quando era vescovo di Imus arrivò in bicicletta, alle quattro del mattino, per celebrare la messa in una fabbrica della diocesi. Agli operai increduli disse che il loro cappellano era indisposto e che non aveva trovato altri sostituti.
Giovanni Panettiere
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Twitter: panettiereg
È USCITO il primo libro di. Giovanni Panettiere, Non solo vescovi, Gabrielli editore, 2012:
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