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Berlusconi ci ripensa e resta: furbate a ripetizione per salvarsi

“Berlusconi ha detto che torna: è giusto o no?”. E’ questa la domanda che Quotidiano.net in maniera davvero tempestiva ha posto in un sondaggio rivolto ai suoi lettori. E devo dire che i dati, anche se solo alle prime battute, sono davvero sconfortanti per il Cavaliere di Arcore. Al momento in cui comincio a scrivere l’81% dei lettori che hanno risposto alla domanda sono per il “no” (Cavaliere a casa o se preferite alle Bahamas) il 19% dei lettori si sono detti invece favorevoli alla ridiscesa in campo del prode Silvio, che soltanto una manciata di ore fa aveva annunciato il suo definitivo ritiro dalla scena politica.
Per gli indaffarati e i distratti brevissima cronologia degli eventi che hanno come protagonista l’ex Premier e che in queste ore si stanno susseguendo come in un romanzo giallo.
Tre giorni fa Berlusconi, dopo mesi di tentennamenti, annuncia il suo ritiro, con tutto un corollario che fa parte della retorica arcoriana: un atto d’amore verso l’Italia, il desiderio di un ruolo di “padre nobile” del nuovo Pdl guidato da qualcun altro, una volontà di tirarsi fuori dalla mischia per lasciare il posto ai giovani continuando però a dispensare consigli e preziosi input. Aveva detto: “ Non ripresenterò la mia candidatura a Premier ma rimango a fianco dei più giovani che debbono giocare e fare gol. Ho ancora buoni muscoli e un po’ di testa, ma quel che mi spetta è dare consigli, offrire memoria, raccontare, giudicare senza intrusività”. Tanti plausi da parte dei suoi alla clamorosa decisione e via alla corsa per le primarie di partito fissate per il 16 dicembre.
Ieri, come si sa, dai giudici del tribunale di Milano, è arrivata per il Cavaliere la sentenza a proposito del processo per i fondi neri Mediaset: per fronde fiscale è stato condannato a 4 anni di reclusione oltre alle pene accessorie di interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e per 3 di contrattare con la pubblica amministrazione.
Terzo capitolo della vicenda. Il Cavaliere è sbigottito dalla condanna, forse non se l’aspettava e, mentre tutti i commentatori si sbizzarriscono in elucubrazioni sul passo indietro di due giorni prima, Berlusconi dava libero sfogo alla sua indignazione parlando di sentenza politica, democrazia finita, di un nuovo sfregio da parte dei giudici, di “paese barbaro e incivile”. E chi più ne ha più ne metta. Qualcuno ha anche avanzato l’ipotesi che il Cavaliere potesse abbandonare l’Italia per qualche “buen retiro” in qualche parte del mondo.
Tutte parole al vento almeno a leggere il quarto capitolo della storia che ha preso il via in mattinata e si sta tuttora protraendo. Sì perché stamani l’ex premier ha annunciato a sorpresa, forse dopo una notte insonne e non certo segnata da esercizi di bunga bunga, di essere pronto a ridiscendere in campo e impegnarsi strenuamente per riformare una volta per tutte l’ordinamento giudiziario del nostro Paese.
Apriti cielo. Tutti lì ad interrogarsi su cosa realmente voleva dire Berlusconi con quelle parole, cosa avrebbe fatto nel prossimo futuro, se si sarebbe ripresentato come candidato Premier o no. Insomma una congettura dopo l’altra e mondo politico in fermento.
Fino alle 17 di oggi pomeriggio quando Berlusconi ha dato vita, in una conferenza stampa convocata poche ore prima, a tutto il suo livore contro i giudici che l’hanno condannato e contro una “magistratocrazia” che secondo lui va assolutamente smantellata. Nel nuovo capitolo della saga il Cavaliere ha smentito di voler fare passi indietro, ma ha comunque detto che non si candiderà a premier alle prossime elezioni. Non ha specificato in quale maniera ma, come presidente del partito, continuerà nella sua lotta contro lo strapotere dei magistrati. Le primarie del partito, ha ribadito, si faranno ma lui sarà sempre presente, per lui nessun pensionamento in qualche paradiso del mondo. Nei prossimi giorni, dopo varie riunioni coi suoi, deciderà se rinnovare o meno la fiducia al governo Monti. Insomma la sua “intrusività” sarà ancora ben palpabile.
Nulla di nuovo sotto il sole o meglio sotto la pioggia.
Berlusconi non si ritira a godersi le gioie della famiglia, resta in politica e si impegnerà ancora di più per la riforma della giustizia. Manda avanti un altro a candidarsi come premier (forse, perché domani potrebbe ripensarci) ma lui resterà sempre il dominus che fa, disfa e decide.
Ovvio che anche in questo caso si sono intrecciate varie opinioni sugli scenari attuali e prossimi venturi. Uno dei più suggestivi è che Berlusconi sia piuttosto preoccupato per una possibile condanna anche nel processo Ruby dove è imputato per concussione e prostituzione minorile. Un’altra sentenza sfavorevole sarebbe davvero un macigno per il Cavaliere e, aggiunta a quella appena incassata, potrebbe far scattare dei meccanismi giudiziari che non si sa quale sbocco potrebbero avere.
Berlusconi quindi alle prossime elezioni si defilerebbe al Senato (come potrebbe infatti fare il Premier con condanne sulla testa?). E lì, protetto dalla sua carica, si difenderebbe da altri attacchi della giustizia e da lì continuerebbe a dirigere tutta la sua orchestra.
Di tutto questo cosa penseranno tanti protagonisti del Pdl che avevano già metaforicamente brindato all’ annuncio del suo ritiro? Cosa ne penseranno gli italiani anche di destra che non ne possono più né del Cavaliere né del berlusconismo?
Vediamo cosa succederà nelle prossime ore. Al momento in cui concludo questo post nel sondaggio di Quotidiano.net il gradimento per il ritorno in campo del Cavaliere è ulteriormente diminuito: 83% no, 17% sì.