Uomini e donne
DOPO l’ergastolo a Parolisi, innocentisti e colpevolisti hanno di che discutere. Un dibattito che fa dimenticare il vero tema, quello della dilagante violenza sulle donne, offuscato da vicende come questa che suscitano tanto clamore mediatico. Personaggi sconosciuti, fino al giorno prima anonimi vicini di casa, diventano protagonisti di un emozionante giallo a puntate che invece di svilupparsi secondo i tempi di un poliziesco, adotta quelli del grande circo informativo.
GLI INUTILI retroscena sviscerati nei talk show, le testimonianze delle ‘comparse’ che raccontano di quando hanno visto l’ultima volta la vittima o il carnefice, particolari più o meno inquietanti di un menage molto simile a quello di tante coppie ‘normali’, finiscono solo per alimentare la curiosità morbosa. A nulla servono ai fini investigativi, tanto meno a far crescere l’attenzione sensibilizzando l’opinione pubblica. È il trionfo della cultura voyeuristica, parente stretta di quella che in un’epoca nemmeno troppo lontana considerava l’omicidio passionale giustificabile, tutto sommato ammissibile. La spettacolarizzazione del delitto distrae dalle piccole violenze quotidiane, quelle vissute in famiglia e ancora oggi tenute nascoste molte volte per vergogna, per il timore che non vengano riconosciute come tali. Quello che preoccupa è la mancata crescita culturale degli ultimi vent’anni, una stagione che ha imposto l’esteriorità come modello vincente. Conta l’apparenza, non il contenuto. Ciò che dovrebbe stupire, ancora più delle tragiche conseguenze del gesto finale di Parolisi, è il successo che quest’uomo, rozzo e ignorante, riscuoteva nel suo ambiente. Viene da chiedersi che cosa trovassero in lui di irresistibile e attraente la sua povera compagna, le amanti, nonché le fan che ancora oggi, nonostante tutto, gli scrivono per esprimere la loro passione. Anche a Palermo, nei giorni scorsi, un’altra donna è stata uccisa e l’assassino è un giovane il cui unico merito, a giudicare dalla biografia, era quello di passare molte ore in palestra per gonfiare i bicipiti. Gli uomini dovrebbero riflettere a lungo, ma anche le donne, in particolare le nuove generazioni, farebbero bene a meditare sulle ragioni, intime e profonde, che le spingono a prediligere la cultura dell’usa e getta. Forse la paura di soffrire, il dolore che spesso accompagna l’amore, porta a preferire superficialità e inconsistenza. Dimenticando che il sonno della ragione genera mostri.