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Red Bull 2013, perchè ci credo e basta

Ah!!!

Balotelli al Milan.

Molto bene.

Si è preso un biennio sabbatico in Inghilterra, stile Raikkonen nei rally. E adesso torna.

Secondo me, farà peggio di Kimi in Lotus, a parte una inevitabile doppietta iniziale.

Ma sono qui, in veste di Nostradamus, per illustrare i motivi che spingono a confidare in Los Bibitaros por el 2013.

Premetto che non ci sarà, stavolta, una versione ‘negativa’.

Io nella Red Bull ci credo e basta.

Per le seguenti ragioni.

1) Le regole in pratica non cambiano o cambiano di poco. Perchè chi sta davanti dovrebbe andare indietro?

2) Nella F1 del presente Adrian Newey è un passo avanti, anzi due, rispetto a tutti quelli che fanno il suo stesso mestiere.

3) Nel 2012 Newey ha superato se stesso, secondo me, nella seconda parte della stagione. Intendo dopo Monza. Lì ha tirato fuori un capolavoro. Senza gli inconvenienti vari di Abu Dhabi e Brasile, su 7 Gp Vettel ne avrebbe vinti sei. Non so se mi spiego.

4) La Red Bull aveva già i soldi. Adesso ha acquisito anche il carisma del grande team. Magari fra dieci anni non saranno più ai box, ma adesso hanno, i Bibitari, l’immagine e la sostanza, la struttura e l’ambizione. Non scivoleranno in fretta nell’anonimato.

5) Tutto sommato per il ruolo da svolgere Webber è quasi perfetto. S’imbroncia, mugugna, sibila. Ma le palle, sul serio, non le rompe mai.

6) Vettel è Vettel.

7) Vettel è Vettel nel senso che sbagli plateali non ne fa. Ho già scritto migliaia di volte come mi resi conto di aver di fronte un predestinato, su…soffiata del Vecchio Zio Schumi, un pomeriggio in Turchia ( dove stavo in avanscoperta per conto di Yolanthe Snejider). Non credo sia appagato. Penso voglia arrivare in Ferrari da pluricampione del mondo, lasciando al predecessore Alonso soltanto le briciole.

8) La faccio breve. Vincono ancora loro.

9) E aggiungo: purtroppo, essendo io ferrarista.