Anziani: alle badanti si può delegare la gestione, ma non l’affetto
Cara signora, ho letto la sua lettera riguardante le badanti che tornano al loro focolare, dove lei parla di persone sfruttate e trattate come schiave che giudicano dei “pezzenti” gli italiani parenti degli anziani bisognosi di assistenza. Vorrei che lei per discolparsi da tale considerazione scrivesse anche di tutte quelle badanti che in questi anni hanno rubato di tutto nelle case dei loro assistiti o hanno portato in casa i loro amanti o hanno subaffittato i posti letto durante le ore notturne. O come un mio amico carissimo che, con la mamma allettata, ha trovato la badante distesa in terra in coma etilico. Sono sicuro che lei una lettera così non la stamperà mai per i lettori, ma spero che queste considerazioni le entrino in testa, e se mai ne avrà voglia gradirei una sua risposta. Un cittadino italiano che ha sempre pensato che di tutti questi stranieri (extracomunitari o no) l’Italia ne poteva fare a meno.
Mario Sartini
Come vede, caro lettore, la sua lettera non è finita nel cestino ma anzi mi dà molti spunti per allargare il discorso sul difficile rapporto fra famiglie e badanti. Cominciamo dalla fine: se tutti questi stranieri non ci fossero – come lei auspica – non solo non ci sarebbero sufficienti fiorentini (o italiani) a svolgere mansioni pesanti come badare agli anziani, ma prima o poi il nostro Paese si estinguerebbe (il saldo fra nati e morti è negativo da molto tempo). Poi certo, dentro a numeri così grandi di immigrati c’è senz’altro una buona percentuale di gente impreparata, inadeguata, ignorante e via crescendo. E trovo infatti assurdo che le famiglie siano costrette a cercarsi una badante con il passaparola o con l’aiuto della parrocchia più vicina. Finalmente stanno nascendo strutture intermedie che fanno da filtro, che analizzano le referenze e l’attendibilità di chi si offre per fare questo delicato lavoro, o che addirittura scelgono la persona più adatta per ogni tipo di famiglia (Per esempio la cooperativa Nomos, ma molto altre ce ne saranno). Detto questo, immagini di parlare con il fior fiore di queste/i badanti, persone spesso istruite, preparate, sensibili, che sono magari al decimo anziano che curano e portano in fondo ai loro giorni. Ecco, le interessa sapere il loro punto di vista sulle nostre relazioni familiari? Può essere uno stimolo per interrogarci sul tipo di vita che stiamo conducendo? Penso di sì, non a caso ci hanno scritto libri e film. Ma soprattutto serve a ricordarci che a questi estranei-stranieri a cui affidiamo il nostro vecchio genitore possiamo delegare tutto, ma non l’affetto di figlio-figlia. Che si esprime anche nella rinuncia a una domenica in panciolle o a qualche giorno di ferie. Tutto qui.