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Monti, Berlusconi, Bersani e Grillo: chi vince sul web?

Immaginate uno stadio, dove tra attacchi, palle al centro e sgambetti, i diversi calciatori tentano il tutto per tutto per vincere. Ogni ‘squadra’ ha la sua strategia e il suo tifo, ma un solo obiettivo: segnare il gol del secolo. Tradotto: vincere le elezioni politiche 2013. E, questa volta, per riuscire nell’intento, ci sono anche i social network. Una sfida aperta, tant’è che Almawave tramite il monitoraggio ‘Socialweb Politik’, ha fotografato il posizionamento dei politici su Facebook e Twitter, analizzandone non solo la popolarità, ma anche la capacità di veicolare i messaggi. Perché attenzione: non contano soltanto i ‘mi piace’ e i followers (i seguaci), ma anche il grado di attività di questi ultimi, l’amplificazione dei contenuti diffusi e l’eco, cioè il rapporto tra citazioni via tweet e contenuti condivisi. Da questo punto di vista non è detto che il più popolare sul web sia anche colui di cui si twitta di più. Un esempio? Mario Monti, new entry sia di Facebook che di Twitter. L’effetto novità gli giova, tant’è che — secondo l’analisi di Almawave — è il più ‘amplificato’ dai social network. Ciò che scrive o che lo riguarda suscita il maggior numero di condivisioni (retweet). La percentuale è molto alta: +90%, ma non sempre corrisponde a un giudizio positivo. La conferma arriva da Twitter: dopo le promesse del premier sul fisco e la polemica sulla riduzione delle vacanze scolastiche, è arrivato l’hashtag-boomerang sucamelamonti. Certo, se ci si sofferma solo sui ‘volumi’ delle conversazioni, tra il 17 e il 23 gennaio, il Prof è il vincitore indiscusso, seguito da Grillo e Berlusconi. Si cambia registro, invece, se si analizza la somma di followers-seguaci e ‘mi piace’: il leader 5 Stelle non ha rivali, mentre il premier è solo in sesta posizione, dopo Nichi Vendola, Matteo Renzi, il Cavaliere e Pier Luigi Bersani. A sorpresa, invece, si distingue Oscar Giannino che, in termini di ‘eco’, non ha rivali.
Ma, come il web insegna, tutto può ancora cambiare. Bersani ha messo in pista i «300 spartani», militanti virtuali guidati da Tommaso Giuntella (uno dei tre volti della campagna del segretario Pd alle primarie), pronti a dare battaglia a colpi di hashtag e retweet, mentre Berlusconi risponde tramite una schiera di volontari digitali che postano a raffica tramite l’account @berlusconi2013. La sfida è solo all’inizio.

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