Blog Quotidiano.net

Blog Quotidiano.net

I blog degli autori di Quotidiano.net, il Resto del Carlino, La Nazione ed Il Giorno online

di

Il Pd ha scatenato la Bestia che l’ha fagocitato

E allora, reset: capo dello Stato politico e, a seguire, un governo «del presidente» fondato su larghe intese e guidato da un politico. Se non ci si è arrivati prima è stato per colpa del Pd, che ha raccolto la tempesta incautamente seminata in mesi di retorica impolitica: il rifiuto in radice della funzione dei partiti e l’ossessione rottamatrice d’ogni professionismo politico agitati da Matteo Renzi; il ‘metodo Boldrini’, cioè l’elezione alle alte cariche istituzionali di chi nulla sa di istituzioni, e il rifiuto d’ogni mediazione possibile col ‘nemico’ da parte di Pier Luigi Bersani. Diseducati elettori ed eletti alle regole eterne ed eternamente impopolari della politica, fatto del compromesso — che della politica è l’essenza — il sinonimo di «inciucio», aderito al mito della trasparenza assoluta che in diretta streaming si traduce in un distruttivo protrarsi della propaganda, fatta eleggere col metodo delle primarie un’ingovernabile massa di parlamentari che si sentono vincolati non all’autorità del partito ma ai volubili e rumorosi umori d’un popolo che non è popolo ma isteria organizzata in presa diretta sui social media, non poteva che finire male. Ne discendono i quasi due mesi di inutile e dannosa attesa di un governo (il punto di Pil perso stimato da Confindustria corrisponde a 15 miliardi di euro), le umiliazioni mediatiche di un segretario palesemente inadeguato (Bersani), l’impallinamento di due pur diverse ma rappresentative personalità politiche (Prodi e Marini) e la mortificazione di un capo (D’Alema) il cui realismo appare tristemente incompatibile con la retorica del tempo. C’è solo da auspicare, ora, che un congresso straordinario del Pd e una scissione a sinistra facciano finalmente chiarezza. C’è da auspicare che si trovi il coraggio di dire che gli errori della politica non si risolvono negando la politica, che non basta essere «nuovi» e «onesti» per essere capaci, che la politica non è solo una ‘tecnica’ ma, come diceva Cossiga, anche e soprattutto «un’arte». Non è cosa da tutti, dunque. Scatenare la Bestia dell’antipolitica è sempre rischioso: solo chi è naturalmente e congiunturalmente dotato di forza e carisma può sperare di governarla senza esserne sbranato. Pier Luigi Bersani è stato sbranato. Qualche morso l’ha subito anche Matteo Renzi: che gli serva da lezione.