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Una normale giornata in UNIFIL

Il sole sta’ sorgendo dietro la linea delle montagne che ad est, lontane, delimitano il confine con Israele e la Siria. L’equipaggio dei due veicoli tattici blindati , terminati i controlli tecnici per la verifica del corretto funzionamento degli impianti di bordo, si prepara ad iniziare il movimento. Nel briefing pre-missione è stato esaminato soprattutto l’itinerario, evidenziati i punti critici per il movimento che le piogge torrenziali degli ultimi giorni hanno reso più difficile per mezzi del peso di oltre 6 tonnellate. Sullo stesso piazzale, dove le bandiere di Libano, Nazioni Unite, Italia e delle altre 8 nazioni che formano il contingente del Settore Ovest sventolano orgogliose sferzate dal vento oltre i 20 nodi, altri mezzi sono in movimento. In rapida sequenza, i veicoli tattici, i camion del Reparto Logistico e mezzi di scorta si allineano al Main Gate per lasciare la base, ognuno verso una specifica destinazione con un preciso compito. Nessuno degli autisti, dei mitraglieri in ralla, dei responsabili delle scorte saprà mai se è stato lui oggi a “tagliare” la simbolica ma significativa soglia delle 50.000 attività operative annue che riepilogano lo sforzo che 3 Brigate dell’Esercito Italiano, avvicendatesi nel Teatro Operativo Libanese, hanno sostenuto nel 2012. Ed e’ giusto cosi’. Il continuo e regolare rombo dei motori dei veicoli tattici ha scandito per oltre 6 anni la vita operativa nelle varie Basi sparse per tutta l’area del Sector West a Comando Italiano. Un rombo che preannunciava l’arrivo di rifornimenti o personale se era quello lento e profondo dei poderosi diesel dei veicoli logistici, di sicurezza e protezione se piu’ veloce e grintoso come quello dei blindati tattici. Anche oggi i motori rombano, le missioni continuano, uguali nello scopo, mai ripetitive nella pianificazione ed esecuzione. Adesso il sole sta calando, gli assetti sono rientrati oppure sono rischierati fuori sede in attesa delle missioni di domani. Da Shama, dalla centrale operativa del comando della Joint Task Force Lebanon, la comunicazione e’ sempre la stessa : “ Normali Operazioni in atto…..”

 

 

di Carlo Morelli