Via le armi da film e fiction. Finalmente
Dal 5 novembre, tramite direttiva del ministero dell’Interno, le armi di scena sono bandite dai set italiani. Questo vuol dire che non si potranno più girare sequenze di sparatorie o scene in cui si impugnano semplicemente delle armi. Adesso possiamo immaginare lo scontro armato tra l’eroe ed il cattivo che in una sparatoria finale, nel bel mezzo di meravigliosi effetti speciali fanno “Pouf”. Ma Alfano non ha niente di meglio da fare? Lettera firmata, Milano
C’È CHI HA GRIDATO allo scandalo accusando una burocrazia fatta di regole astruse, proroghe insensate, scelte autolesioniste. C’è chi (forse in questo caso giustamente) ha fatto notare che simili scelte avranno ripercussioni serie e produrranno perdite economico-produttive al settore. Ma dissentiamo dal sarcastico commento del lettore e non ci piace neanche chi sostiene inorridito che in America i ragazzini sparano nei licei e da noi non è neppure possibile girare dei bei polizieschi. Il rapporto fra l’utilizzo delle armi nei film e il dilagare della violenza fra gli adolescenti è ormai un dato assodato. Perché l’esposizione a modelli violenti, specie con l’uso delle armi per uccidere o ferire, aumenta le probabilità che l’osservatore sviluppi analoghi comportamenti aggressivi. Hollywood è sempre più violenta anche nei film a cui hanno facile accesso i bambini. Fucili e pistole sparano a un ritmo di due volte all’ora. Allora, ben vengano le nostre decisioni: per una volta possiamo essere d’esempio per gli altri. laura.fasano@ilgiorno.net