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Il capotreno, un fantasma. L’assenza dà insicurezza

Ma che fine hanno fatto i controllori? È un po’ di tempo che mi chiedo perché sul suburbano S6 non li vedo più e neppure sul S5, per non parlare delle linee metropolitane del Passante. La situazione peggiora sulle linee di superficie Atm. Inviterei le aziende di trasporto pubblico a controllare più spesso i biglietti e i documenti di viaggio e a fare salire anche le forze dell’ordine. Massimo Moletti, Cerano (Novara)

MOLTE MAIL che riceviamo dai nostri lettori sollevano la questione dell’agente unico a bordo dei mezzi pubblici. Abbiamo chiesto il parere di Francesco Ferrante, segretario della Fit Cisl della Lombardia. «La situazione – dice Ferrante – delle aggressioni e dei furti in Trenord è critica. La Fit Cisl ha più volte scritto all’amministratore delegato chiedendo di tutelare il personale e i passeggeri. Ma a oggi nessun incontro con il sindacato si è svolto su un tema tanto sensibile. Per quanto riguarda il personale a bordo dei treni, confermo che la presenza è quella del macchinista e di un capotreno. Solo sui convogli con doppia composizione è previsto dalla normativa vigente il doppio capotreno, ma ultimamente, anche qui, Trenord non lo inserisce. Tutto questo innesca un meccanismo di crescente apprensione e paura tra il personale e di insicurezza da parte dei viaggiatori, che spesso subiscono aggressioni di vario genere oltre a provocare carenze nell’informazione a chi viaggia. Una cosa deve essere chiara. Non è che il personale a bordo treno non svolga i suoi compiti di controllo e gli altri compiti di istituto o che per scelta decida di non percorrere il convoglio. Al contrario. Ma le incombenze sono tante e molte volte il capotreno deve rimediare ai guasti del materiale rotabile. Per normativa il capotreno è tenuto a rimanere in cabina di guida, pronto a intervenire. Non fare controlleria non dipende da cattiva volontà. Al contrario. Solo che ci sono altre mansioni che un capotreno è chiamato a svolgere. Al primo posto per il personale di macchina e per quello di bordo c’è la sicurezza dei passeggeri. E’ inevitabile che altre mansioni possano essere trascurate». «Perché si verifica questo? Il materiale rotabile soffre di un deficit manutentivo. Se questo deficit non esistesse o non intaccasse alcune apparecchiature di sicurezza, il capotreno potrebbe passare nelle vetture e assolvere anche ai compiti di controllo. Perché l’azienda non risolve il problema della manutenzione, visto che ha introiti annuali, da contratto di servizio e da biglietti e abbonamenti pagati dai pendolari, che si aggirano sul miliardo di euro l’anno? Con treni efficienti, sarebbe possibile anche un maggior controllo da parte del personale.

gabriele.moroni@ilgiorno.net