Solo detriti e rabbia nella città che non risorge
L’Aquila, Renzi: ha detto che dopo le promesse passiamo all’azione: i soldi ci sono. Peccato siano passati sei anni. Forse è davvero ora di darsi da fare. Titti, ilgiorno.it
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L’Aquila è ridotta in quello stato pietoso da 6 anni. Non ricordo che Renzi se ne sia interessato, anzi mi risulta che gli aquilani oltre ad essere stati abbandonati al loro destino gli sia arrivato anche parecchio da pagare. Ema, ilgiorno.it
SOLO DETRITI e recinzioni ormai marcite in un silenzio irreale. A sei anni dal sisma l’Aquila è ancora così, solo uno sparuto gruppo di persone è tornato ad abitare il centro della città. Piccole anime che provano a riportare la vita tra rovine mai ricomposte. La ricostruzione è partita in ritardo e tra una serie di inchieste e polemiche tipicamente nostrane. Indagini, sentenze, fondi bloccati, burocrazia. A l’Aquila, per colpa di questa lentezza, c’è un’intera generazione che sta crescendo senza aver conosciuto la città. L’ha vissuta solo nei racconti e nei ricordi dei genitori e dei nonni. Le New Town, i quartieri costruiti in fretta e furia per affrontare l’emergenza, hanno già problemi di conservazione: allagamenti, infiltrazioni, fognature non funzionanti. Insomma, l’Aquila è una delle tante vergogne italiane, le condizioni nelle quali è rimasta la città sono il sintomo tangibile di una politica che annuncia e non realizza, che promette e non mantiene. L’Aquila ricorda e piange, mentre la solita Italia dimentica. E il terremoto silenzioso continua a mietere vittime. laura.fasano@ilgiorno.net