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Se i criminali dell’ambiente tornano a sperare

Occasione mancata. Atto incomprensibile. Un favore ai petrolieri. Uno schiaffo alle vittime delle ecomafie: sono solo alcuni dei commenti che ho letto dopo lo slittamento dell’approvazione del ddl sugli ecoreati in discussione alla Camera. Era la volta buona, ma a pochi metri dal traguardo il governo ha cambiato idea e ciò dopo tante rassicurazioni e prese di posizione pubbliche da parte di diversi ministri.

Marco Strano, Milano

S ONO 21 ANNI che l’Italia aspetta questo provvedimento, adesso l’emendamento approvato alla Camera (che riguarda l’uso della tecnica air gun per la ricerca di idrocarburi sui fondali marini) rischia di essere un ostacolo serio verso l’approvazione di una legge che potrebbe bloccare le ecomafie, ristabilire l’ordine sulla gestione dei rifiuti ed evitare tante ferite al nostro paesaggio. In sostanza, il governo Renzi e la sua maggioranza hanno per l’ennesima volta fatto passo. Una decisione pesante, che rischia nel nuovo passaggio in Senato, di vanificare tutte le aspettative. Senza gli ecoreati nel codice penale comportamenti criminali come lo smaltimento clandestino dei rifiuti, l’avvelenamento causato dall’Ilva e da tante altre industrie che da decenni seminano malattie e morte continueranno a rimanere impuniti. I «criminali dell’ambiente» tornano a sperare, il danno è per tutti gli italiani. laura.fasano@ilgiorno.net