#IlRetroscena/3. Ddl scuola: maggioranza sul filo del rasoio. Sinistra Pd: in 28 non votano. Alla Camera solo 316 sì, al Senato numeri a rischio. I ribelli: sarà guerra
“Favorevoli 316, contrari 137. La Camera approva”. Quando, ieri mattina, alla Camera, passa la riforma della scuola (prima lettura), ai renziani presenti a Montecitorio e che escono, mesti, dall’Aula, sta per venire uno stranguglione. Alla minoranza dem, invece, che consulta, frenetica ‘confusa e felice’, i tabulati del voto, torna lesto il sorriso. Con tanto di Cuperlo, Speranza, Fassina, D’Attorre, Stumpo, Zoggia, Leva (solo Bersani non si è visto, come pure Enrico Letta) ieri attorniati (e circuiti…) dai giornalisti come non accadeva da mesi. Almeno dal no alla fiducia sull’Italicum.
Alla Camera, ‘quota 316’, invece, non crea grattacapi. “E’ la maggioranza assoluta, per cui diciamo che è andato bene pure il voto sulla scuola”, assicura il ministro alle Riforme, Maria Elena Boschi, che tende a vedere il bicchiere mezzo pieno forse anche perché la presenza delle opposizioni era, appunto, scarsina (137 votanti su un pacchetto di voti che, sulla carta, supera le 250 unità…).
NB: Questo articolo è stato pubblicato a 9 del Quotidiano Nazionale (http://www.quotidiano.net) il 21 maggio 2015