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Bagnasco, Scola, Brambilla e Solmi: chi sono i vescovi italiani al Sinodo

L’EPISCOPATO italiano ha scelto i suoi delegati per il Sinodo sulla famiglia di ottobre. Si tratta, in rigoroso ordine di votazione, del presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco, dell’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, del neo vicepresidente della Cei, vescovo Franco Brambilla, e del vescovo Enrico Solmi, fino a qualche giorno fa al timone della Commissione episcopale permanente per la famiglia e la vita. Praticamente scontata la convalida dell’elezione da parte di papa Francesco, attesa nei prossimi giorni. Dai nomi emersi in assemblea generale si profila così il contributo potenziale al Sinodo dell’episcopato italiano, in Europa tradizionalmente secondo solo alla Spagna per solida ortodossia: attenzione alle persone, prudenza e… niente fughe in avanti.

SE LA NOMINA di Bagnasco, impegnato negli ultimi mesi in una ferma opposizione alla teoria del gender, stigmatizzata anche dal Pontefice, era prevedibile – si contano sulle dita di una mano le conferenze episcopali che per il Sinodo hanno ‘lasciato a casa’ il loro presidente -, non sorprende troppo l’elezione di Scola. L’arcivescovo in passato è stato rettore della Lateranense e soprattutto ex preside del Pontificio istituto Giovanni Paolo II per gli studi su matrimonio e famiglia. Il bagaglio di competenze ha giocato a suo favore al momento del voto in assemblea generale così come l’attenzione crescente da lui manifestata sul nodo delle famiglie in crisi, fra i temi chiave del prossimo dibattito sinodale.

NONOSTANTE Scola si sia espresso sempre contro l’accesso alla comunione per i divorziati risposati, in nome della difesa della dottrina sull’indissolubilità delle nozze, a inizio mese ha inaugurato l’Ufficio diocesano per l’accoglienza dei fedeli separati. Tra i compiti del nuovo organismo quello di agevolare l’accesso ai percorsi canonici per lo scioglimento del vincolo matrimoniale. Sull’omosessualità, altra vexata questio al Sinodo, la posizione del cardinale non è così scontata a dispetto della sua appartenenza, comunque ‘eretica’, a Cl. Si va dal mea culpa sull’accoglienza (<È fuori dubbio che come Chiesa siamo stati lenti nell’assumere uno sguardo pienamente rispettoso della dignità e dell’uguaglianza delle persone omosessuali>, confidò a Repubblica lo scorso 12 ottobre 2014) al <ritengo che la parola ‘famiglia’, insieme con la parola ‘matrimonio’, vada riservata all’unione stabile, aperta alla vita tra l’uomo e la donna>. Da qui l’applauso di Scola al prefetto di Milano per aver cancellato la trascrizione dei matrimoni gay approntata dal sindaco Giuliano Pisapia.

DELLE quattro nomine della Cei la più sorprendente è senz’altro quella di Brambilla. Il vescovo di Novara in due giorni si è trovato a essere nominato vicepresidente e delegato al Sinodo. Di scuola martiniana, studioso di Edward Schillebeeckx, uno dei teologi fondatori della rivista liberal Concilium, l’anno scorso Brambilla ha inaugurato un sinodo diocesano. Il tema dell’assise è alquanto bergogliano: <Una Chiesa ‘in uscita’ per donare la gioia del Vangelo>. Lealtà, integrità, pazienza e quella misericordia su cui tanto insiste il Papa sono, a detta dell’ordinario di Novara, i tratti ideali del vescovo (Vita pastorale, ottobre 2012). È entrato fra i delegati del Sinodo anche l’ex ministro della famiglia della Cei,  Solmi, anche se solo all’ultimo posto disponibile. Non proprio un buon segnale per il vescovo ultimamente tirato in ballo per la cattedra di Bologna, soprattutto anche in considerazione dell’argomento al centro dell’assemblea sinodale.

SALVO sorprese, come l’anno scorso parteciperanno al Sinodo, in qualità di delegati del Pontefice, anche i cardinali Carlo Caffarra (Bologna) ed Edoardo Menichelli (Ancona), conservatore il primo, più aperto il secondo. Garantita la presenza del progressista Bruno Forte. L’arcivescovo di Chieti è stato confermato da Francesco nel ruolo di segretario speciale del Sinodo,

                                                                                                                Giovanni Panettiere

                                                                                                               Twitter: panettiereg25

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