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Fai il Wine Sharing in sei, le super bottiglie condivise

SHARING. Dopo auto e biciclette tocca finalmente al vino. È l’antica carta al bicchiere, che puoi trovare nella trattoria e nella democratca, autorevole e civile cantina di Davide Oldani al suo D’O, anche per le bottiglie più prestigiose e care. In molte enoteche come ospitalità informale. Al Bicerìn MiIano di via Panfilo Castaldi, zona Porta Venezia, è invece un’idea marketing che promuove cultura e farà subito tendenza, grazie a un quartiere in cui le nuove proposte stanno esplodendo, vedi l’apertura di Domenico Della Salandra al San Pietro Cafè, brigata di dodici cuochi, mille etichette e caveau conviviale, concept store a più livelli. Popolare è invece l’idea di Wine sharing per wine lovers, che hanno il cuore più grande del loro portafoglio, nella Wine Room dell’enoteca, con degustazione esclusiva di bottiglie importanti dai 100 euro in su, il lunedì sera, per un tavolo di sei appassionati.

UN CONCETTO capovolto: non le migliori a basso prezzo ma le inarrivabili condivise. L’anteprima lunedì prossimo, il 22, a partire dalle 18,30, con un Barolo Cavallotto Riserva Bricco Boschis. Seguiranno Oasi degli Angeli, Montepulciano Kurni 2013, Chateau de Pommard 2004, Amarone Trabucchi Riserva 2004, Le Macchiole Scrio 2011, Henri Boillot Corton Charlemagne Grand Cru 2008 e Champagne Bruno Paillard NPU 1999. I fortunati sei potranno dare la loro adesione sulla pagina facebook di Bicerìn Milano, la degustazione sarà accompagnata da un menu abbinato della cucina Bicerìn, che ovviamente cambia ogni sera. La selezione “Top Wine” è firmata dai tre soci dell’enoteca, Silvia Amoni, Alberto Gugliada e Lorenzo Viola, che hanno in carta etichette rare, piccoli produttori, le bottiglie che non possono mancare. Le due bollicine annunciate sono fra le mie preferite, ci aggiungerei una verticale Agrapart, dal 7 Crus al Vieux Millesime Blanc de Blanc Extra Brut 2004, per esempio (non impossibili da trovare). Dove la storia e le scelte della famiglia di vigneron valgono il bicchiere. Di Bruno Paillard ho visto una strepitosa verticale a Taormina Gourmet 2015. Quindi, iscrivetevi, ne vale la pena.