I codici d’onore e il coraggio di dire “no”
Lucia Annibali, la giovane avvocatessa deturpata dal suo fidanzato, ci ha insegnato in questi mesi il coraggio di cui sono capaci le donne. Ma l’esempio che ci giunge dai Paesi indiani è ancora più forte: una ragazza sfregiata dal lancio di acido, che dopo la tragedia ha avviato una campagna contro questa barbara forma di violenza nei confronti delle donne, è diventata il volto di una marca indiana di abbigliamento. Quando le donne si ribellano. Annina Brienza, Milano
IN INDIA, nel Pakistan e in numerosissime altre nazioni asiatiche ogni anno migliaia di donne vengono aggredite con lanci di acido, «punite» perché hanno violato il codice d’onore della famiglia o perché, banalmente, hanno resistito o rifiutato proposte di matrimonio indesiderate. Ma qualcosa sta cambiando e ce lo insegna una giovane donna, Laxmi Agarwall, oggi direttrice della fondazione Chaanv. Quando aveva quindici anni, dopo aver respinto un pretendente, è stata fatta oggetto di lancio di acido sul volto in un mercato di New Delhi. Dopo questo evento Laxmi non si è persa d’animo ed è diventata la portavoce di centinaia di donne che ogni anno subiscono lo stesso terribile abuso. Ora ha firmato un contratto con Viva N Diva, un marchio di moda etnica indiana, per lanciare una nuova linea che si chiama «Face of Courage», che tradotto in italiano significa «volto del coraggio». Per non dimenticare mai quanto male può fare il male. E quanta forza occorra per non soccombere. laura.fasano@ilgiorno.net