Bah
Allora, cerchiamo di capire (pur consci dei nostri mezzi limitati).
Massimo D’Alema – uno che una volta faceva politica e pure benino – attacca Matteo Renzi, definendolo “arrogante”. Da che pulpito. Attacca quello che è stato il suo delfino più importante, Matteo Orfini. Il quale risponde di volergli ancora bene. Commossi, ringraziamo. D’Alema evoca la scissione, ma dice che la minoranza Pd (cioè quel gruppo di ragazzi che dovrebbe fornire le truppe alla bisogna) è composta da gente che nulla conta. Questi (la minoranza o sinistra o che come caspita si chiama) afferma: “Non ce ne andremo mai!”. Come dire: continuiamo a rimanere dentro un partito che di sinistra non ha nulla di nulla e ci pigliamo ceffoni a non finire da “Matteo”. E vabbè.
Se poi ci spostiamo verso destra, ecco che i grillini – il sonno della ragione – riescono a umiliare anche la candidata di Milano. Vuoi vedere che non è piaciuta a una trentina di utenti on line? Il tutto mentre la Raggi sta per conquistare Roma. Città che si fregia del titolo di Capitale d’Italia e per la quale garibaldini, partigiani e patrioti di genere vario hanno speso le loro vite. Il tutto mentre il leader del Carroccio ex comunista padano amico dei coreani del Nord vuol dettare legge. Il tutto mentre un ricco signore parente di amici di Palmiro Togliatti vuole costruire non si sa bene che. Mentre Giorgia Meloni viene tirata per la giacca a ogni pie’ sospinto dimenticando che tra breve diventerà mamma e Francesco Storace risulta, mi costa dirlo…, il più credibile. E mentre il presidente del Consiglio, che per vent’anni ne ha sparate tantissime, passeggia gaudioso affermando le magnifiche doti di Guido Bertolaso.
Dimenticavo: quei geniacci di Sel, o parte di essi, tentano in tutti i modi di affossare Stefano Fassina. L’unico antiliberista che dice qualcosa di potabile. Bah.