Piccola e fragile: la Ferrari di Drupi (e Kimi)
Congiunzione astrale.
Per la prima volta da quando Kimi è tornato in Ferrari sta davanti in classifica al compagno di squadra.
Ci riesce in una gara senza alcol sul podio. Il ragazzo non è fortunato.
Più seriamente.
Mi viene in mente una canzone di Drupi.
Piccola e fragile.
Come la SF 16 H(ai visto mai).
Due Gran Premi, due rotture riconducibili grosso modo alla combinazione turbo motori elettrici.
Non mi piace recitare la parte di quello che l’aveva detto, del resto era persino ovvio che un progetto così estremo presentasse difetti di affidabilità.
Ma qui si esagera.
Aggiungo che a mia memoria era dal giro di ricognizione di Schumi a Magny Cours, Gp di Francia del 1996, che un motore Rosso non si guastava prima del via.
Vent’anni dopo. Ci vorrebbe la penna di Dumas, al posto mio.
Aggiungo ancora: peccato, eh. Per Vettel e per il verdetto del Gran Premio.
Kimi ha tenuto sempre lontano Hamilton e non ha preso un distacco ciclistico da Rosberg.
Segno che la macchina è piccola e fragile, eppure c’è del potenziale.
Altra aggiunta: se Raikkonen fosse partito stile Australia, chissà.
Comunque, qui non c’è da buttar via la bambina con l’acqua sporca.
Quasi quasi ci sei, così citiamo pure Umberto Tozzi.
Anche se vince sempre Rosberg.
Ohi, si vede che ha smesso di sentirsi valletto di Hamilton. Nico è al quinto successo consecutivo. Complimenti.
Il Nero l’ho visto vestito da sceicco, poi al via deve essersi addormentato. Non mi è piaciuto, al di là delle sfighe.
Grande Vandoorne, absolute beginner. A punti con la McLaren Honda. Forse è un altro predestinato.
Sempre meglio Grosjean, con la cuginetta americana della Ferrari.
Io penso che se a Maranello non cedono al panico, durante l’anno ci si può forse divertire.
A voi.