Elezioni fra trionfi, batoste, suicidi politici: ma è proprio tutto vero?
Per due giorni, a proposito delle elezioni appena concluse, ho letto e seguito in tv commenti, considerazioni, riflessioni, previsioni, focus sui flussi di voti, sondaggi su un futuro non proprio lontano.
Ma, forse perché distratto anche dalle affermazioni di leader vari che si intestavano vittorie o, a faccia aperta, clamorose sconfitte, c’era sempre qualcosa che non mi convinceva.
E alla fine ho capito perché. Perché tutti, anche quei leader che per qualche motivo che a me sfugge, dichiaravano di essere stati sconfitti, hanno applicato a queste elezioni amministrative il metro di giudizio usato in occasioni delle elezioni politiche.
Prendiamo ad esempio Napoli dove ha trionfato il sindaco uscente De Magistris. Il sindaco ha letteralmente stracciato il competitore di centrodestra. Si può dire forse a fronte del risultato parecchio corposo, che le formazioni che rappresenta De Magistris, e cioè Idv, sinistra-sinistra, movimento arancione e altri alla luce di questo successo possono aspirare a qualcosa a livello nazionale? Non scherziamo. I napoletani per qualche ragione misteriosa pur vivendo in una città per tanti versi invivibile, una città dove più o meno c’è un morto al giorno di camorra, sono stati ben felici di tornare a votare il loro Masaniello che così potrà continuare a guidarli per altri cinque anni.
A Roma, altro esempio, non poteva che vincere un candidato qualsiasi che rappresentasse la discontinuità con i partiti tradizionali che per anni hanno devastato la capitale. E’ toccato a Virginia Raggi, candidata del M5S, raccogliere al volo i frutti dell’antipolitica. E del malgoverno messo in campo negli ultimi anni da destra e sinistra.
Basta questo per dire che i grillini possono essere considerati a livello politico i nuovi signori dell’elettorato italiano? Qualcuno obietterà che i grillini hanno espugnato anche Torino, da sempre roccaforte della sinistra. Vero anche questo e il risultato è ancora più clamoroso perché a detta di tutti Torino è stata ben amministrata dalla sinistra.
Ma allora perché Fassino, sindaco uscente e lodato da più parti, ha perso così inaspettatamente? Semplicemente perché gli elettori hanno preferito privilegiare una giovane signora, bella, colta, elegante, piena di energia, cresciuta in una famiglia bene rispetto ad un amministratore pur bravo ma provato, anche in faccia, da troppe battaglie politiche. Allora ha perso Fassino o ha perso il Pd? Ha perso Fassino, il Pd ha perso perché ha sbagliato a candidarlo, ma vista la considerazione di cui gode il personaggio in questione, non poteva fare altrimenti. O sì?
E’ sufficiente anche questa vittoria a far dire che il M5S è pronto a conquistare perfino Palazzo Chigi? Non credo proprio. Perché, in caso contrario, vien spontaneo chiedersi dove siano finiti i grillini a Milano, a Bologna, a Napoli. Non pervenuti o pervenuti in misura minima.
E il Pd dato da tutti in clamorosa rotta non ha forse vinto in città importantissime come Milano e Bologna? O meglio, in queste due città non hanno forse vinto le proposte elettorali di Sala, eroe dell’Expò indicato personalmente da Renzi e Merola apprezzato protagonista della sinistra bolognese?
E allora prima di sbandierare trionfi o disastrose sconfitte, facciamo un passo indietro. E chiariamoci su un punto: le elezioni amministrative sono elezioni amministrative dove vince o perde il singolo candidato, le politiche sono tutte un altro discorso. E guarderemo nel 2018 (o più probabilmente nel 2017) come andranno le cose.
Così come sarà una consultazione del tutto particolare il referendum costituzionale previsto per ottobre, dove i cittadini saranno chiamati ad esprimersi fra cambiamento e rinnovamento o un salto nel buio. Lì non ci sarà da scegliere fra Pd o grillini, fra centrodestra o sinistra-sinistra: in ballo ad ottobre ci sarà la scelta di come ognuno di noi intenda vivere il futuro.
Chiarito questo si può continuare al momento a dire tutto e il contrario di tutto a proposito di queste elezioni: che i 5Stelle hanno trionfato e che sono pronti a governare l’Italia intera e che il Pd ha avuto una batosta incredibile.
E che possiamo dire del centrodestra Lega-Forza Italia che ha perso a Napoli, che ha perso a Bologna, che ha perso a Milano, che non è pervenuto né a Torino né a Roma? Che si è politicamente suicidato? Aspettiamo prima di dare giudizi definitivi.