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Le sorprese di Pellè. E di Schumi

Mi fa piacere constatare che i miei aneddoti riscuotono sempre un certo successo.

In effetti io ho una miniera di ricordi che prima o poi dovrò decidermi a consegnare ai posteri, anche perché temo che il poster di un ferrarista campione del mondo si farà attendere, ehm ehm.

Allora, a proposito di sorprese, in stile Italia di Pellè.

Non ricordo bene l’anno. Sarà stato il 2002 o il 2003, boh.

Sia come sia, il comune di Fiorano decide di conferire la cittadinanza onoraria a Jean Todt, a Michael Schumacher e a Rubens Barrichello.

Non mancava molto al Gp d’Austria, anche se prima, se la memoria non fa cilecca, c’era da andare a Imola.

Il sindaco del paesotto, un tizio molto garbato, mi chiede di condurre la cerimonia.

Previsto pienone a teatro e infatti c’erano code chilometriche di auto parcheggiate in entrata e uscita dal centro.

Due ore prima dell’evento, ricevo una telefonata.

Il Pinguino.

Lui, Jean Todt.

Con tono severamente minaccioso, mi rivolge un accorato appello.

Sa (ci siamo sempre dati del lei, anche se io avrei preferito il voi), sa, Schumi in pubblico è molto timido, per di più non si fida del suo italiano, quindi veda di evitare le sue proverbiali stronzate e soprattutto gli si rivolga in lingua inglese, così evitiamo perniciosi equivoci.

Risposi: ja, mein Fuhrer. E chiusi la comunicazione.

Palco del teatro.

Standing ovation per i protagonisti.

Vado per gerarchie e parto dal Pinguino, che straparla del suo affetto per il territorio, del legame con la gente e ti saluto e sono.

Decido di tenere per ultimo Michael, come si conviene alla vera SuperStar dell’evento.

Con Barrichello cazzeggiamo amabilmente sul suo ruolo di gregarione, gli cito il cartone animato brasiliano con il personaggio Pedescinello, lui ride come un matto e in effetti Rubens è sempre stato un caro ragazzo.

Infine, il pezzo forte.

Informo la platea che dialogherò con Schumi in perfetto idioma albionico, garantendo immediata traduzione nel giro di pochi secondi.

Well, Michael, attacco, could you explain your feelings about Fiorano?

Lui sorride e fa: ‘Adoro questo paesino, ormai passo più tempo qui che a casa mia eppure mi sento sempre a casa mia’.

Ovviamente, lo dice in un perfetto italiano.

Viene giù il teatro.

Io guardo Todt e lo tumulo con lo sguardo.

Lui guarda me con aria da Pinguino abbattuto e fa un gesto come per dire: e mica sarà colpa mia, no?

Queste sono storie che non torneranno più.

Purtroppo

Ps Volevo ringraziare Guglielmo Marconi e Sky82 per le parole che mi hanno dedicato a corredo del post precedente, quello su Irvine. E’ per gente come loro che sono contento di fare questo mestiere. Thanls!!!