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Il popolo (coi suoi “mi piace”) può decidere su tutto?

In poche parole (sennò non basterebbero libri interi) mettiamola così: c’è gente come Altiero Spinelli che ha speso una vita pensando al suo progetto di unificare l’Europa. Ci sono (o ci sono stati) presidenti della Repubblica, presidenti del Consiglio, parlamenti di varia formazione, economisti, studiosi, professori, sociologi e chi più ne ha più ne metta che, un mattoncino dopo l’altro, un trattatino dopo l’altro, una leggina dopo l’altra, un lavorio dopo l’altro sono riusciti, in un’infinità di anni, a mettere insieme 28 Paesi dell’Europa.

Poi arriva una manciata di inglesi (rispetto agli abitanti dell’Unione) composta per lo più da anziani, disoccupati, gente non culturalmente al top (stando agli studi sugli elettori) qualche hooligan, qualcuno pieno di birra, molti xenofobi e decidono di tirare fuori la Gran Bretagna dall’Unione Europea. Mandando in fumo con un voto secondo me scellerato anni e anni di fatiche, di studi, di politiche comunitarie.

Votano per uscire dall’Ue tutti insieme appassionatamente, seguendo le indicazioni anche di Nigel Farage, il leader dell’Ukip, il compare europeo di Grillo e dei 5Stelle. E subito dopo il risultato, quando si rendono conto di ciò che hanno combinato, quando leggono a cosa potrebbero andare incontro, quando vedono che la sterlina si deprezza, ecco allora si dichiarano in molti dispiaciuti, dicono di non aver capito bene, che erano confusi, che non avevano seguito bene il dibattito in corso da mesi. Arrivando a chiedere con milioni di firme un altro referendum per poter rimediare all’errore fatto.

E’ questa la vera democrazia? In Italia i trattati internazionali non possono essere sottoposti a referendum, in Inghilterra sì. Anche se poi i risultati del referendum devono essere certificati dal governo che, quando lo riterrà opportuno, deve dare il via alle operazioni di uscita dall’Unione.

Ripeto, è questa la vera democrazia? Secondo me no. E sono assolutamente d’accordo col professor Monti, già deludente presidente del Consiglio di un recente governo, che quello che si è svolto in Gran Bretagna è stato un “eccesso di democrazia”.

Può il “popolo” decidere su tutto? Può il “popolo” in presenza di referendum con  maggioranze risicatissime, mandare al macero il lavoro di eminenti politici e esperti che hanno studiato il problema per anni e anni e in tutti i suoi aspetti? Poi, che so, può il “popolo” decidere se uscire o meno dalla Nato, può il “popolo” decidere di abolire le tasse, può il “popolo” decidere (sempre tramite referendum) di andare o no a combattere i tagliagole dell’Isis? E poi, se il “popolo” può fare tutto questo che ci stanno a fare i politici al governo o gli eletti in parlamento? Solo a fare proposte che poi devono essere ratificate tutte dal “popolo” sovrano?  

Quello della  cosiddetta democrazia diretta è un sistema che piace tanto a quelli del M5S. Se ci pensate bene bastano pochi clic sul computer per indicare un candidato sindaco. Vai col clic e uno si ritrova catapultato in un mondo che neppure ha mai sfiorato. Se poi con pochi clic (come è successo di recente a Milano) viene indicata come candidata sindaca una “cittadina” (come si definiscono i grillini) non troppo telegenica ci pensa il direttorio a rimettere a posto le cose.

Il voto elettorale come il televoto al festival di Sanremo o a “Ballando con le stelle”. Il voto ad un referendum importante come se si fosse su Facebook e si clicca per mettere “mi piace”.

Così si devono essere comportati tanti elettori della Gran Bretagna. Forse, senza essersi informati, senza aver appreso aspetti fondamentali sul rimanere o sull’uscire; forse hanno pensato di essere su un social un po’ più complicato perché bisognava entrare in una cabina elettorale vera e segnare con una crocetta quello che si sceglieva.

Meccanismo diverso ma forse stesso procedimento mentale condizionato ormai dalle nuove tecnologie. E in tanti hanno messo un “mi piace” senza rendersi conto di quello che stessero facendo. O pensando di poter ricliccare il giorno dopo su “non mi piace più”.

Il problema è che non erano su Facebook e ora sono lì a scervellarsi. Con l’Inghilterra e il Galles che hanno deciso di uscire dall’Europa, con la Scozia che vuole uscire dalla Gran Bretagna per restare in Europa, con l’Irlanda del Nord che vuole riunificarsi con la Repubblica d’Irlanda.

Così una manciata di pensionati, di disoccupati, di xenofobi, e di altri benpensanti coi loro “mi piace” potrebbero aver innescato anche la fine del Regno Unito. Contenti loro…