A proposito di Schumi sr. e Schumi jr.

Ho visto anch’io Mick Schumacher al box della Mercedes.

E mentre lo osservavo mi sono ritrovato a fare una riflessione magari banale, però da condividere con voi.

Negli anni Novanta, creò sensazione il boom di una scuderia che portava il nome di una azienda italiana specializzata nell’abbigliamento, pullover compresi.

Si chiamava Benetton.

Tra gli altri, gli artefici di quella impresa furono Michael Schumacher e Ross Brawn.

Negli anni Zero, andò in scena l’epopea della Ferrari.

Cinque titoli mondiali consecutivi, sei contando i costruttori.

Una dimostrazione di geometrica potenza dispiegata su ogni tipo di circuito.

Tra gli altri, gli artefici di quel felicissimo monopolio Rosso furono Ross Brawn e Michael Schumacher.

Nel 2010, per un cumulo di circostanze che adesso sarebbe troppo lungo qui riepilogare, Ross Brawn e Michael Schumacher si ritrovarono insieme sotto la bandiera Mercedes.

Il primo mise insieme l’organigramma di una scuderia sensazionale, provvedendo anche ad indirizzare i regolamenti Fia in una certa direzione.

Il secondo, il pilota, per tre anni guidò la Freccia d’Argento.

Non vinse nemmeno una corsa, ma è lecito supporre abbia conferito una impronta sulla mentalità del gruppo e forse questo lo abbiamo sottovalutato in tanti, io per primo.

I frutti (42 vittorie su 49 Gp in era power unit) li stanno cogliendo altri, con Schumi anche Ross Brawn si è congedato.

Ma qui siamo in presenza di una coincidenza suggestiva, altro che.

Ps. Spazio sotto per chi volesse narrare la caccia alla pole in Germania. Firmato il Gozzovigliatore (S)Mascherato, che sarei poi, ci mancherebbe…