Diplomazia del terremoto: l’asse Renzi-Putin
Tra le prime e maggiori potenze ad intervenire a sostegno dell’Italia dopo il terremoto di questi giorni c’è stata la Russia. Lo stesso Putin ha dichiarato di offrire il suo supporto all’Italia. In passato era ben nota l’alleanza con il gigante sovietico frutto del rapporto amichevole tra l’ex premier Berlusconi e Putin. Nel post Berlusconi i rapporti sono diventati freddi salvo arrivare a Renzi che a detta di molti pare voglia recuperare terreno avendo inteso che le stesse sanzioni imposte al gigante russo ormai risultino controproducenti per le stesse imprese italiane. La cooperazione italo-russa nel campo dell’energia risale alla fine degli anni ’50 e si è evoluta sulla base di consolidati rapporti commerciali e grazie ad un partenariato industriale fondato su una più stretta interdipendenza. Eni è tra i primi clienti europeo di Gazprom, colosso del Gas, e partecipa al gasdotto Blue Stream ed al progetto del South Stream avendo inoltre concluso un accordo di cooperazione strategica con Rosneft che prevede l’esplorazione di due blocchi offshore nel Mare di Barents e uno nel Mar Nero, lo scambio di tecnologie e la partecipazione di Rosneft a progetti internazionali di Eni. C’è poi l’enorme lavoro che sta facendo la Russia in Siria per contrastare i miliziani dell’Isis, presunto Stato Islamico, che potrebbe attaccare in un futuro prossimo anche l’Italia. Un lavoro che vede l’Italia non impegnata in prima fila ma comunque presente nella lotta all’Isis. L’antagonismo con l’amico di sempre americano pone l’Italia in una condizione non spesso facile anche perché gli Usa per i loro obiettivi utilizzano l’Europa un po’ a loro piacimento. Dell’Italia spesso sfruttano le basi militari, di altri paesi europei forze armate o altro. Renzi da par suo pensa anche a tutti gli imprenditori danneggiati dalle sanzioni, un bacino di voti che non può perdere. Quindi motivazioni economiche ma anche politiche nella lotta all’Isis che riportano l’Italia vicino alla Russia nonostante Francia e Germania di questi tempi stanno cercando di chiudere il cerchio intorno al nostro Paese per mettere le mani su determinati asset economici importanti della nostra economia. Nel sostegno di Putin alle vittime del terremoto di Amatrice e Accumoli non c’è solo il dolore e la vicinanza ma anche una diplomazia velata. Un segnale anche per Renzi affinché l’Italia possa riconquistare fette di mercato e alleanze importanti.