Renzi, la Merkel e Montezemolo
Guardavo Renzi e la Merkel a Maranello.
In Ferrari.
E pensavo: il mio amico Montezemolo volentieri si sarebbe amputato un braccio, pur di essere li, lui, a fare gli onori di casa.
Oggi, 31 agosto, Luca ha tagliato il traguardo dei (quasi) 70 anni.
Sessantanove, per la precisione.
So che la Ferrari gli manca in modo spaventoso.
Giustamente, da fuori, noi comuni mortali siamo abituati a giudicare con malcelato disprezzo i Vip.
Insomma e in breve: dovremmo provare tenerezza per uno che fa il manager di Alitalia, di Unicredit, di Roma olimpica Ect e che ha tanti tanti soldi?
Ma io sto dicendo una cosa diversa.
Dico che Montezemolo, per ragioni di DNA, per pulsioni ed esperienze giovanili, amava ed ama la Ferrari sinceramente.
E’ stato un grande presidente.
Certo, nell’ultima fase della sua gestione, forse distratto dalla bulimia di potere, ha commesso errori gravissimi. Penso alla rinuncia ai test, penso alla accettazione dei motori ibridi, a quelle scelte scellerate che hanno messo in ginocchio il reparto corse di Maranello.
Ma prima c’era stata la grandezza, appunto.
Io sono convinto e l’ho detto anche ai diretti interessati che ad Arrivabene, a Binotto, a Vettel e a Raikkonen servirebbe, eccome se servirebbe!, un Montezemolo datato anni Novanta.