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Lasci la bici in stazione e… torni a casa a piedi

Qualche tempo fa ho scritto facendomi, per così dire, interprete delle lamentele che arrivavano dai miei amici sparsi un po’ in tutta la Lombardia per i furti di biciclette nelle stazioni. Non pensavo che un giorno sarebbe potuto accadere anche a me. Invece è accaduto questa estate. Allora, visto che le nostre due ruote sono tanto appetite dai ladri (anche se a volte si tratta di sgangherati bicicli), che cosa possiamo fare per difenderle? Che brutto sbarcare dal treno la sera, e non trovarle. Maurizio, Milano

Legare le nostre fedeli biciclette al primo paletto disponibile? Rimedio classico, ma i ladri dimostrano di non fermarsi e asportano paletto, catena, lucchetto e bicicletta oppure si accontentano di alcune parti, sellino, campanello, cestino e il danno è fatto Altre possibili soluzioni? Più biciclette a noleggio, pare anzi che i bike sharing stiano aumentando. Ovviamente telecamere nelle stazioni. C’è una buona notizia da registrare. A Bruzzano è aperta da qualche giorno la nuova velostazione: un parcheggio di biciclette per i viaggiatori della rete Ferrovienord, 54 stalli, uno spazio recintato e chiuso, accessibile solo con tessera Itinero e Io Viaggio da usare come badge, dotato di sorveglianza ed help point, collegato con la centrale di vigilanza Ferrovienord. Fa parte di un progetto più ampio che prevede parcheggi a prova di ladro in undici stazioni delle Nord: oltre a Milano-Bruzzano, Garbagnate Milanese, Como-Borghi, Saronno, Turbigo, Merone, Busto Arsizio Nord, Castano Primo, Cesate, Cormano-Cusano, Gerenzano-Turate. Una volta ultimato, sarebbe un bel passo avanti sulla strada della intermodalità biciclettatreno che aiuterebbe tanti pendolari. COME abbiamo ricordato più volte, la Lombardia è una regione ad alta densità ciclistica e quello delle bici rubate è un mercato fiorente. I ladri sono un fenomeno transgenerazionale. È vero che a volte si tratta di apprendisti inesperti, che ignorano come questo tipo di furto non è da tutti. Infatti a operare sono spesso gang organizzate che sanno dove piazzare il grisbi nel giro giusto. CARA, vecchia bicicletta, che oltre a prestarsi per la locomozione ha ispirato negli anni poeti e scrittori. “La bicicletta” è il titolo di uno dei Canti di Castelvecchio di Giovanni Pascoli: “Io dissi un’alata parola/ fuggevole vergine, a te;/ la intese una vecchia che sola/ parlava con sé./ dlin … dlin …”. Ecco il Montale di “Nubi color magenta” in La Bufera e altro: “Nubi color magenta s’addensavano/ nella grotta di Fingal d’oltrecosta quando dissi ‘pedala’,/ angelo mio!’ e con un salto/ il tandem si staccò dal fango, sciolse/ il volo tra le bacche del rialto”. I poeti (fra cui un Premio Nobel) ci salveranno dai ladri di biciclette? gabrielemoroni51@gmail.com