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Le lacrime di Virginia

Un sorriso appena accennato, un «grazie a tutti» quasi sussurrato. Poi, le lacrime. «È un momento un po’ complesso», si è scusata Virginia Raggi alla messa della Caritas la Vigilia di Natale. Con la mano si copre la bocca, dice «scusate» quasi singhiozzando. «È un periodo molto duro, la città è molto complessa…». La gente applaude. Lei si schiarisce la voce e ricomincia. Virginia torna Virginia. Poi di nuovo emozionata, ma decisa. Il sindaco che twittava CoRAGGIo, con i giornali stranieri che facevano a gara per intervistarla. Lei, la prima sindaca della Capitale d’Italia, bella, giovane e vincente. Oggi, come in un gioco di specchi, la descrivono esasperata. «Non decido più nulla», avrebbe detto. Le hanno bocciato il bilancio, gli sponsor del Concertone di Capodanno sono fuggiti, l’albero di Natale di piazza Venezia non è mai stato tanto triste e pure i mercatini di Piazza Navona son stati un flop. Ma ciò che pesa davvero sono le grane giudiziarie.
Lei che, radicale come tutti i grillini doc, criticava l’ex 5 Stelle Federico Pizzarotti («mancanza di trasparenza, è grave»), ora potrebbe essere raggiunta da un avviso di garanzia. Dicono che l’accuseranno di abuso d’ufficio per il pasticciaccio brutto delle nomine e che già il 9 gennaio potrebbe comparire davanti ai pm. Una macchia per la purezza grillina, tant’è che il leader avrebbe pensato di toglierle il simbolo M5S, salvo poi desistere. Ma il salvataggio ha avuto un prezzo: meno autonomia, i grillini Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro ormai di stanza al Campidoglio per controllare la situazione, i big Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista defilati per non bruciarsi. Difficile non piangere.
Ma le lacrime sono toccate anche a Elsa Fornero, Debora Serracchiani e pure Maria Elena Boschi quando ha saputo che la sua riforma era stata bocciata. Prima ancora ad Achille Occhetto per la fine del Pci, ma anche a Piero Fassino quando lasciò Montecitorio per fare il sindaco di Torino. Umani, troppo umani? Può darsi. Ma Virginia – dicono i suoi – «non perde la determinazione». Oggi riparte la maratona per approvare il bilancio e per Capodanno rilancia una contro-festa lunga un giorno. Peccato che non abbia avuto tregua nemmeno al pranzo di Natale dei poveri alla comunità di Sant’Egidio. «Sulle Olimpiadi hai sbagliato», le hanno detto. Lei ha incassato. CoRAGGIo.

Articolo pubblicato su QN il 27 dicembre 2016

Twitter: @rosalbacarbutti

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