Progetto MILAMOS per regolamentare attacchi nello spazio
Le risorse spaziali svolgono un ruolo sempre più importante nella vita quotidiana dei civili in tutto il mondo. Basti pensare alla navigazione satellitare GPS per trovare la strada da A a B, oppure una transazione con un sistema bancario che si basa su reti private via satellite o anche accedere a Netflix tramite un provider di servizi via satellite. Le navi mercantili che trasportano la grande maggioranza dei beni commerciali in tutto il mondo si affidano a sistemi GPS accurati. Soldati, veicoli e aerei utilizzano GPS per navigare. Eppure in caso di battaglia non esistono parametri legali per gli usi militari dello spazio, come ad esempio attaccare satelliti o sparare armi dallo spazio. Nel 2013 è stato pubblicato il Manuale di Tallinn in materia di operazioni informatiche, perché c’erano così pochi accordi che governavano le attività nel cyberspazio e soprattutto per il rischio di cyberwar. Secondo il Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti le cyber operation possono essere distinte in tre categorie differenti: a) computer network attack CNA ; b) computer network exploitation CNE ; c) computer network defence CND. Le CNA comprendono tutte quelle operazioni “finalizzate a disturbare, negare, degradare, distruggere le informazioni contenute all’interno di computer o reti di computer, o i computer e le reti stesse”. Le CNE sono quelle operazioni di intelligence “atte a permettere la raccolta di dati da una rete o un sistema informativo automatizzato di un obiettivo o di un avversario”. Le CND, infine, si riferiscono alle “azioni intraprese per proteggere, monitorare, analizzare, rilevare e rispondere alle attività non autorizzate nei sistemi informativi del Ministero della Difesa e nelle reti informatiche”. E’ bene tenere a mente che, a rigore, solo le CNA, e tra queste solo quelle che costituiscono una minaccia o un uso della forza, potrebbero dare vita a una cyber war vera e propria. C’è chi parla di soft cyber war per le altre CNA che non raggiungono tale livello di bellicosità e che sono finalizzate al mero disturbo dei sistemi informatici. Di sicuro il Manuale di Tallinn resta una pietra miliare in tema di cyber war e cyberspace. Il progetto sul diritto spaziale, denominato Manuale sul diritto internazionale applicabile agli usi militari dello spazio esterno (MILAMOS), mira ad affrontare in modo analogo l’incertezza giuridica nello spazio. L’impresa frutto di una collaborazione tar l’Università di Adelaide in Australia, l’Università McGill in Canada e l’Università di Exeter nel Regno Unito, ha messo insieme i professionisti del settore e gli accademici insieme al sostegno degli osservatori legali statali per affrontare argomenti più ampi. Il primo gruppo sta affrontando la legge sullo spazio universale, il secondo l’uso della forza nel contesto della Carta delle Nazioni Unite e infine il terzo gruppo esamina il diritto umanitario internazionale nel caso in cui due stati siano in guerra e dove entrambi gli stati dipendono fortemente da space assets. Alcuni militari infatti stanno già sviluppando armi anti-satellite, in modo da usare la forza cinetica per far saltare in aria satelliti. Il progetto MILAMOS andrà avanti per altri due anni per concludersi con una pubblicazione manualistica che si spera possa essere prese in considerazione dagli stati o almeno stimolare la discussione.