Vettel? He’s working on a dream…
Ho dormito a Malmedy.
Ho bevuto birre a Stavelot.
Ho perso qualche franco belga, pre euro, al casinò di Spa.
Ho persino fatto, credo fosse il 1991, un giro della vecchia pista a bordo di una vettura (di serie, eh, doveva essere una Honda) guidata da Ayrton.
Sulle Ardenne ho imparato a riconoscere la differenza tra campioni veri e presunti.
Ora ho l’impressione che Vettel si riconosca in una canzone del mio idolo Springsteen.
I am working on a dream!
E non bisogna inseguire fantasmi in materia contrattuale.
Situazione della vigilia.
Mercedes fiduciosissima. Hamilton molto sborone. Non capisco che senso abbia, da parte del Nero, mettersi a sproloquiare che Vettel mai accetterebbe di avere lui, Lewis, come compagno di scuderia.
E’ un discorso inutilmente allusivo, un tentativo di far credere che il Rivale ha chissà quale paura.
Giochetti da avanspettacolo, in my opinion.
In Ferrari credono nelle modifiche che hanno preparato, che poi siano sufficienti per stare incollati alla Freccia d’Argento, uhm, wait and see.
Lascio lo spazio sotto a beneficio di quanti qui volessero narrare le prove libere.
Ladies and gentlemen, start your engines!