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Lo strano caso di Palau conteso da Usa e Cina

“Palau è indispensabile alla nostra sicurezza nazionale”. Queste la dichiarazione giunta dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, sostenendo la necessità che l’America soddisfi i propri impegni finanziari a questo piccolo stato del Pacifico come “chiave per la presenza strategica nella regione”. La Repubblica di Palau è un arcipelago del Pacifico caratterizzato da otto isole maggiori e numerose isolette circondate da un’estesa barriera corallina. Il coinvolgimento degli Stati Uniti con queste isole risale alla secondo guerra mondiale e per l’esattezza alla campagna “Operation Forager” del giugno-novembre 1944, che vide le forze statunitensi conquistare Palau a danno dei giapponesi dopo un sanguinoso e duraturo combattimento. In amministrazione fiduciaria agli USA dal giugno 1947, Palau ha prima ottenuto, nel 1981, una forma separata di autonomia (Repubblica di Palau) e in seguito, dall’ottobre 1994, la piena indipendenza. Sulla base di un accordo di libera associazione approvato con referendum nel 1993, gli Stati Uniti ne gestiscono però la difesa e le relazioni con l’estero. Inoltre rilevanti aiuti economici provengono dagli USA (in cambio della concessione di basi militari sul territorio), con i quali Palau ha siglato appunto un Patto di libera associazione (Compact Of Free Association). Secondo i termini del COFA, gli Stati Uniti prevedono un pacchetto di assistenza finanziaria che viene amministrato tramite l’Ufficio degli affari insulari e assume la responsabilità della difesa nazionale e della sicurezza, in cambio dell’esclusiva libertà di operare con le proprie forze armate nel territorio di Palau. A quanto pare però il Comitato per le “Armed Services” della Camera degli Stati Uniti (US House Armed Services Committee) continua a rifiutare di trasferire i fondi dal Pentagono al Dipartimento dell’Interno, apparentemente citando motivi di vigilanza del Congresso. Si tratterebbe di una somma di 123,9 milioni di dollari in sette anni – appena una goccia nell’oceano della spesa militare statunitense. Infatti l’accordo con Palau “Compact Renewal Agreement” (CRA) non è stato rinnovato dal 2010. Non avendo rinnovato il CRA si rischia che gli Stati Uniti perdano l’accesso e l’influenza in una regione che viene sempre più contestata dalla Cina. Palau rimane strategicamente importante e un vantaggio non indifferente nel Pacifico occidentale. Ma se il rinnovo per Palau non si materializzasse lasciando anche un vuoto nei finanziamenti, Pechino sarebbe pronta a rilanciare la sua offerta in yuan pur di strappare il controllo dell’arcipelago agli americani.