Presto, che è già tardi (atto secondo). Il baseball ha bisogno di certezze
Un altro incontro tra Fibs e le squadre che fanno parte della Ibl. Altre discussioni ma, di fatto, nessuna scelta concreta perché a oggi, metà ottobre, non sappiamo ancora come sarà il massimo campionato di baseball che, per il movimento del batti e corri dovrebbe essere la vetrina. Da un lato l’esigenza, sacrosanta, della federazione, di ampliare il numero delle squadre che prendono parte al massimo campionato, per radicarsi di più sul territorio. Dall’altro le richieste delle otto squadre che, nell’ultima stagione, hanno preso parte alla Ibl.
E in mezzo? In mezzo i tifosi, gli appassionati. Che chiedono certezze. Dando certezze e continuità – di questo ne siamo sicuri – il numero degli appassionati cresce. Al contrario, se ogni anno si cambia formula, numero di Asi, numero di italiani si genera, seppur in buona fede, solo confusione. E il tifoso, almeno quello più tiepido, si allontana. E il movimento si sgonfia. Serve una formula, serve un indirizzo preciso e il coraggio di portare avanti una strada almeno per quattro-cinque anni. Al termine di questo periodo si potrà tirare un bilancio, capire se la strada è stata giusta o se va corretta. Ma le correzioni in corsa, ogni anno, portano solo confusione e disaffezione.
Di più: il diritto della federazione di aumentare il numero delle squadre al top è sacrosanto. Purché, però, si segua un principio preciso. Per migliorare e per crescere bisogna alzare l’asticella e non abbassarla. Altrimenti arriveremo al paradosso di club che, per giocare al top, fisseranno dei parametri al ribasso. “Non abbiamo l’illuminazione” e quindi si gioca solo di giorno. “Non possiamo fare trasferte” e quindi si gioca una non stop in un solo giorno (ma quali sono i tifosi che possono dedicare una giornata intera a una disciplina? Non c’è il rischio di disperdere quel po’ che fino a questo momento è stato messo insieme con tanta fatica?”. Fino alla provocazione finale: “gli spogliatoi non ci sono”. La doccia va fatta a casa. E’ una provocazione, è vero. Ma fino a un certo punto. Per crescere, il batti e corri, ha bisogno di migliorare e guardare avanti e più in alto. Non indietro.
Per evitare di depauperare quel che il baseball ha raggiunto. Pensando poi che, tra tre anni, il baseball sarà di nuovo disciplina olimpica e avrà la massima visibilità possibile. Meglio accorgersene e provvedere subito. Piuttosto che cominciare a pensarci solo nel 2020, l’anno olimpico.