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Opinione (definitiva) su Verstappen

Torno volentieri ad occuparmi di Max Verstappen.

Il pazzesco sorpasso finale su nonno Kimi continua a far discutere.

Ed è normale.

Magari mi ripeterò su cose che già ho detto, ma fa niente.

  1. Max doveva ancora salire sulla Toro Rosso anche se l’annuncio era già stato dato, con tanto di polemiche sul minorenne in pista. Incontro Luca Baldisserri al ristorante, allora il Baldo era capo della Driver Academy di Maranello. Mi fa: guarda, io sto allevando ragazzi in gamba (era ancora vivo Jules Bianchi) ma vai tranquillo, ho visto guidare su varie piste il figlio di Jos, è un fenomeno assoluto, il Campionissimo del futuro.
  2. Mi sembrava, allora, una osservazione un po’ forzata. Quante volte mi sono sentito dire che il tal ragazzo era il nuovo Senna o il nuovo Schumi? Anche troppe.
  3. Poi, come tutti, ho visto. Max è The Chosen One in stile Guerre Stellari. Il Prescelto. Non si scappa. Poi, s’intende, dipenderà da lui mantenere o meno le promesse. Ma siamo in presenza di un predestinato.
  4. Vorrei invitare i ferraristi a prendersela calma. E’ solo questione di tempo, ma nel lasso di una carriera che si annuncia lunghissima un giorno o l’altro Verstappen si calerà nell’abitacolo della Rossa. Se sta in pista a lungo quanto Kimi e Fernando, nel 2035 è ancora qua. Io non ci sarò più, il Clog neanche, ma accetto scommesse. Dopo dieci minuti, tutti i ferraristi tiferanno per lui…
  5. Il vero problema di Max, come ho già scritto altre volte, è il carattere. Talvolta ostenta un cervello da gallina, con tutto il rispetto per le galline. Talora ha detto cose, in pubblico, su Vettel o sulla Ferrari stessa, semplicemente vergognose.
  6. Riuscirà a correggere questi difetti? Ho l’impressione che chi gli sta attorno, invece di moderarne i difetti, provveda ad esasperarli. Potrei citare il caso classico di un pilota che, ascoltando consiglieri adulatori, ha buttato via una carriera. Ma mi taccio perchè sono stanco e detesto le polemiche inutili.
  7. Recuperando il caso specifico, cioè il sorpassone di Austin, sorry, ma la regola esiste ed è chiarissima e dunque i commissari hanno avuto ragione nel penalizzare il Golden Boy. Verstappen padre e Verstappen figlio possono insultare l’universo mondo, ma insomma, così è. Senza buttare l’auto tutta fuori dal tracciato, Max il nonno Kimi non lo sorpassa. E questo Raikkonen lo sapeva benissimo, vedi modo in cui approccia la curva fatale.
  8. Dopo di che, quando dico di me se stesso che sono cresciuto a pane e Gilles, non faccio paragoni resi improponibili dalla diversità delle epoche. Intendo invece suggerire una riflessione sulle norme che la F1 si è data, sulla configurazione dei circuiti, eccetera. Le regole si possono anche cambiare, a patto di dirlo prima.
  9. A questo punto, ragionando sul triennio 2018-2020, dobbiamo chiederci (almeno io me lo chiedo) chi tra Max e Seb possa attivare il firewall a tutela del record dei record di Schumi, quello dei sette titoli mondiali. Dipende molto da come lavoreranno Ferrari e Red Bull, si capisce.
  10. Il punto precedente ha una spiegazione banalissima. Va bene strologare su Verstappen e sulla Rossa. Purchè a nessuno sfugga che nella Formula Uno del presente il Re è Nero. Si chiama Lewis Hamilton. Potrà anche stare sui cocones, ma è un altro che sa come si guida. O qualcuno ancora pensa che sia tutta fortuna, la sua?