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Catastrofe Inter: Moratti, Branca e Ranieri colpevoli, ma questi giocatori sono allo sbando

Il segnale della resa l’ha dato Moratti: se n’è andato addirittura nell’intervallo, evento senza precedenti nei 17 anni della sua presidenza che si compiranno il 25 febbraio. Il presidente si è risparmiato almeno  il  gol di Acquafresca, con Lucio e Nagatomo che si tamponano spianandogli la strada, i tifosi interisti imbelviti che invitano i giocatori ad andare a lavorare, invocando il ritorno di Josè Mourinho. 

Ecco, i giocatori. Dietro la catastrofe Inter ci sono sicuramente le colpe della società, i mercati sbagliati, i 4 allenatori che si sono succeduti dopo Mourinho, la cacciata di Oriali e il fallimento di Branca, Ranieri finito in un vicolo cieco, eccetera eccetera.

Ma stasera, sono gli Ex Eroi  che hanno tradito e l’hanno fatto in modo inverecondo, arrendendosi senza combattere di fronte a un Bologna formidabile, al sesto risultato utile consecutivo. Pioli  fa un triplo salto in alto verso la salvezza , ha 2 partite da recuperare e 4 gare consecutive in casa davanti a sè, lungo una strada improvvisamente diventata in discesa. Il Bologna che punta sui giovani e si lascia trascinare dal Veterano che, invece, non tradisce mai i rossoblù: Marco Di Vaio, 35 anni, 127 presenze e 63 gol per il Bologna 

I numeri del crac interista sono impressionanti: 5 sconfitte nelle ultime 6 gare, fra campionato e Coppa Italia e terza sconfitta consecutiva; 1 punto  negli ultimi 5 incontri del massimo torneo; terza gara consecutiva senza segnare un gol, evento che non si ripeteva dal ’99;  quinta partita consecutiva senza un successo in campionato, evento che non si ripeteva dal 2004; Inter ultima  con 1 punto nella classifica del girone di ritorno; Bologna che vince per la prima volta a San Siro dal ’98 e Bologna che passa a San Siro per 3-0  a 56 anni di distanza dal precedente datato 8 aprile 1956; Bologna strepitoso con le Grandi in questo campionato; Di Vaio che segna una storica doppietta in un minuto; Napoli che travolge la Fiorentina per 3-0 e scavalca l’Inter, scivolata al sesto posto e la Roma che, però, se batte il Parma, può sorpassare sia l’Inter sia lo stesso Napoli degli scatenati Cavani e Lavezzi.

 

Da Bologna al Bologna, il cammino di Ranieri è diventato una Via Crucis, di cui Lecce, Novara e Bologna in ordine di tempo sono state soltanto le tre tappe più dolorose.

In Emilia, a fine settembre, il tecnico debuttò al posto di Gasperini imponendosi per 3-1. Poi è venuta la grande rimonta che ha illuso tutti, a cominciare dalla società che, in gennaio, anzichè rafforzare la squadra l’ha indebolita. Palombo è arrivato ed è subito stato risucchiato dalla Grande Crisi; Guarin è arrivato infortunato ed è tuttora indisponibile; Thiago Motta  sarebbe dovuto rimanere, ma è stato incredibilmente ceduto. 

E lasciamo stare la cessione di Eto’o (37 gol in 53 gare ufficiali nella scorsa stagione, 53 gol in 102 gare ufficiali con la maglia nerazzurra), perchè ai tifosi dell’Inter si torcono ancora le budella al solo sentirne parlare . Ne hanno ben donde. La goffaggine di Ranocchia che ha spianato la strada al raddoppio di Di Vaio è l’immagine più eloquente del tracollo di una squadra senza capo né coda. Se Forlan, 11 presenze in campionato di cui 7 da titolare, 1 solo gol, è un fantasma da 3,5 milioni di euro netti d’ingaggio all’anno che vagola per il campo senza meta; se Pazzini è irriconoscibile e Sneijder è l’ombra di se stesso

Ora  si fa sempre più dura. Bisogna pensare solo al Marsiglia, dribblando la rabbia e la delusione dei tifosi che 21 mesi fa celebravano la Coppa dei Campioni e la storica Tripletta e adesso non sanno a che santo votarsi. I processi si celebreranno in maggio. A meno che l’Inter non intenda suicidarsi prima. A quel punto, la rifodnazione dovrà essere totale.