No all’euro? Sei fascista
NO EURO: cose di destra. Così ha scritto, su Twitter, il presidente del Pd, Mario Orfini, in risposta al suo predecessore, Gianni Cuperlo, che rilevava la necessità di prendere in considerazione l’ipotesi di un’uscita dall’euro. In linea con quanto hanno scritto anche altri due esponenti dem, Stefano Fassina e Cesare Damiano, che non hanno scartato l’ipotesi di affrontare il tabù della moneta. Semplici bestemmie, quest’ultime, per Orfini che ha tuonato: i critici della divisa unica sono, sic et simpliciter, di estrema destra! Vallo a spiegare alla massaia che, con quest’euro, non riesce a far quadrare i conti della spesa o all’anziano pensionato che deve contare i centesimi per arrivare a fine mese. Per tanti anni abbiamo evitato di affrontare il problema del club monetario perché chi era critico, come Ernesto Preatoni, veniva semplicemente considerato un nemico dell’Europa o, ancora peggio, un mezzo matto. Oggi sembra che chi mette in discussione l’euro sia, semplicemente, un fascista. Non si tratta, però, di dire cose di destra o di sinistra, ma di usare il buonsenso, che ci dice che, così, non si può più andare avanti. Contro l’euro, sono pure i Cinque Stelle: saranno fascisti anche loro? giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net