Ciò che manca per festeggiare l’8 Marzo
Alle donne serve essere riconosciute per il loro grande valore, anche nell’ambito lavorativo. Regalare una carezza e dire no ai maltrattamenti. Le mimose e le rose, poi, devono essere una quotidianità: per ringraziarle di essere donne. Paolo M. da Facebook
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Commerciale o no, peccato che passata la festa, la donna ritorni ad essere un oggetto da usare e gettare a piacimento dell’uomo. Valeria B.
IL MODO MIGLIORE per ricordare a tutti che l’8 marzo non è (ancora) una festa è quello di sottolineare che manca sempre il piano previsto dalla legge sul femminicidio (in applicazione della Convenzione di Istanbul) e una Ministra per le Pari opportunità. Perché non ci sono dubbi nel governo Renzi, così ricco di esponenti al femminile, c’è bisogno di una figura di riferimento, con deleghe proprie, senza la quale viene inevitabilmente a mancare quell’attenzione necessaria a portare avanti efficaci e continuative iniziative politiche per promuovere la parità e le pari opportunità e per contrastare la violenza in tutte le sue drammatiche forme. E c’è bisogno, anche, di un’alleanza pro donne, che coinvolga tutti e tutte, uomini e donne, che promuova la consapevolezza che insieme per scelta è meglio, molto, molto meglio, che insieme per forza o con la forza. laura.fasano@ilgiorno.net