Immigrazione: ciò che l’Italia non può fare

A seconda delle fonti ci viene segnalato che ci sono tra i 500mila ed un milione di migranti pronti a partire dalla Libia. Una valanga umana destinata ad ingrossarsi ancora di più nei prossimi giorni, nelle prossime settimane. L’emergenza si fa sempre più grave, non c’è uno stop agli sbarchi. E noi (l’Italia, l’Europa) che facciamo? Continuiamo a litigare e a farci del male da soli. Lettera firmata, Milano

È INUTILE sparare cifre e fare previsioni, molto più opportuno sarebbe pensare concretamente ai disperati che arrivano sulle coste europee. Prima di diffondere numeri sulla base di qualche studio, sarebbe infatti il caso di pensare a come creare corridoi umanitari per consentire un approdo in sicurezza a quanti lasciano il Nord Africa. Ancora, valutare effettivamente le necessità delle persone più vulnerabili. Bisogna, insomma, pensare a dei canali umanitari per assicurare a chi si trova ad affrontare il Mediterraneo un arrivo in condizioni di sicurezza. C’è una misura che l’Unione Europea può prendere subito: presidiare in forze il mare davanti alla Libia. L’Italia non può farlo da sola, ha bisogno di aiuto. Anche perché non esistono ricette facili di fronte ad un problema che è aggravato dall’incapacità dell’Europa di adottare politiche che consentano l’ingresso regolare per lavoro. laura.fasano@ilgiorno.net