La pallavolo come marchio dop

Finalmente qualcuno ci ha pensato. A me era parso chiaro fin dall’annuncio della sponsorizzazione, quando la squadra di pallavolo che una volta era la Panini, qualche settimana fa, ha iniziato a chiamarsi Parmareggio Modena: il caso aveva apparecchiato un’occasione da non perdere per gli addetti al marketing, soprattutto quello territoriale. Del quale non so molto, ma credo che tutta l’Emilia Romagna dovrebbe investirci tantissimo, perché se la Cina ormai fa fare i prodotti ai vietnamiti, forse è meglio sbrigarsi a riconvertire il nostro settore manifatturiero, tranne quello di qualità. E puntare sul turismo, perché dalle nostre parti abbiamo già tante cose pronte sul piano della ricettività, forse basterebbe solo cambiare un po’ di mentalità. E ragionare su scala regionale, senza farsi troppe guerre di campanile.

Ma rischio di divagare. Torniamo al marketing. L’ufficio stampa di Modena volley ha diffuso pochi minuti fa alcune foto dal backstage di una puntata di Linea Verde che andrà in onda sabato 2 maggio. La troupe della trasmissione Rai ha ripreso alcuni giocatori di Modena, ovvero Dante Boninfante, Earvin Ngapeth, Andrea Sala e Luca Vettori, mentre giocavano un due contro due sotto la Ghirlandina coinvolgendo anche la conduttrice Chiara Giallonardo, che a quanto pare gioca anche bene. Queste sono le foto. Che ritraggono un campano, un lombardo, un emiliano e un francese, sullo sfondo c’è il simbolo di Modena, l’unico posto dove la pallavolo dovrebbe essere un marchio dop, Non mi sembra una barzelletta.