Checco Zalone boom, il successo e le (troppe) invidie
BOOM DI INCASSI per il film di Checco Zalone. E, di conseguenza, boom di critiche. Secondo me l’ignorante non è chi guarda Zalone, ma chi si mette su un piedistallo a dare dell’ignorante agli altri solo perché hanno gusti differenti dai suoi. Guardare Zalone non preclude il guardare film impegnati. E nel farsi quattro risate, soprattutto dato il triste clima che viviamo, non ci vedo nulla di male. Simo66, da ilgiorno.it
IL PRIMO FILM di Checco Zalone non lo prese sul serio nessuno; il secondo (ovviamente, pensarono i più) non si poteva ignorare; al terzo (perché così funziona in Italia) tutti si sono dichiarati zaloniani della prima ora, con poche voci contrarie. Al quarto, sarebbe giusto considerarlo come farebbero gli americani: un patrimonio nazionale. Impossibile capire cosa potrà fare adesso “Quo Vado”. Dal momento che il film, qualche buonismo a parte, è davvero azzeccato, divertente, civile, uno spettacolo per tutti con poche parolacce. E il cinema italiano avrebbe bisogno di almeno altri dieci Zalone. Perché ciò darebbe a una industria in perenne agonia le risorse per sostenere e cercare forme di cinema diverso. Il risentimento nei confronti del successo (diciamo pure l’ invidia) nei confronti di Zalone è molto più deprecabile del fenomeno stesso. Al cattivo gusto non c’è limite, basta fare un giro sul web. Il comico pugliese ci offre però la sua semplice ricetta: è il buonsenso a fare la differenza. In una formula, sì alla risata, no all’insolenza. laura.fasano@ilgiorno.net