Niente giustifica la violenza sul più debole
Le cronache di questi giorni ci hanno portato a conoscenza di abusi sevizie e maltrattamenti in alcune strutture per anziani e disabili. Le foto di pugni e calci somministrati dal personale verso portatori di handicap e malati è sconvolgente. Operatori qualificati che hanno tradito la loro professione. Gli arresti di massa fanno pensare a silenzi e omissioni da parte di chi ha sospettato e visto e non ha denunciato. Istinti perversi sfogati su persone indifese. Antonio Montoro, Biella
PRESI a botte perché non mangiano o legati al letto per non doverli alzare e portarli in giro. Immersi fino alle ginocchia nelle loro feci e urine, imbottiti di farmaci per farli dormire tutto il giorno. Sono viaggi negli orrori, quelli testimoniati dai video diffusi dalla polizia, con infermieri che picchiano, insultano, oltraggiano persone che invece avrebbero dovuto accudire. È un compito delicato e importante, quello di occuparsi degli anziani. Prima di tutto perché si è a contatto con persone che hanno bisogno di molte attenzioni trovandosi in una fase complessa della loro vita, quella finale, e sono dunque fragili e vulnerabili. Ci vuole amore per il lavoro e ci vuole amore verso le persone che soffrono. Di sicuro un titolo di studio non basta. A qualsiasi età la perdita di autonomia pone una persona in condizione di dipendenza dagli altri. Per questo non bisogna chiudere gli occhi ma analizzare la questione con oggettività. E punire, senza esitazioni. Non ci possono essere giustificazioni, perché niente può giustificare la violenza sul più debole. laura.fasano@ilgiorno.net