Le pecche francesi di fronte al ritorno degli ultras
Se dovessero ripetersi le violenze perpetrate dai loro tifosi, Russia e Inghilterra saranno estromesse dell’Europeo di calcio. È l’avvertimento lanciato dall’Uefa che, dopo aver aperto un’inchiesta sugli incidenti di Marsiglia, si dice pronta all’esclusione delle due nazionali dall’Europeo di calcio in corso in Francia. È inaccettabile la violenza intorno a delle partite di pallone da parte di una minoranza che non hanno niente a che vedere con il calcio. G. A. Milano
NEI GIORNI PRECEDENTI l’inizio delle partite la Francia era in allerta per la minaccia terroristica (peraltro non sopita), intanto i cari vecchi hooligans si sono presi la scena, mantenendo le loro pessime abitudini e lanciando un segnale chiaro all’Europa: noi ci siamo. In realtà non se ne sono mai andati, ma hanno solo mutato forme, numeri e strategie. Il sospetto che stesse riemergendo un fenomeno che segnò drammaticamente il calcio inglese a cavallo tra Anni ’70-’80 era già piuttosto diffuso. Che le “firm”, i gruppi ultrà d’Oltremanica, avessero spostato lontano dagli stadi gli appuntamenti per menare le mani lo si sapeva. Ma ora tra la Russia e i Paesi dell’Est Europa si è fatta strada e consolidata una schiera di hooligans, inquadrati, organizzati, addestrati alla boxe e alle arti marziali. E di fronte a questa nuova emergenza l’intera macchina organizzativa del torneo ne è uscita con le ossa rotte, travolta dalla violenza. Di fronte alla quale non è sufficiente recitare il mea culpa. O minacciare squalifiche. laura.fasano@ilgiorno.net